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Urgente: Sciopero Nazionale dei Metalmeccanici per Rivoluzionare il Contratto di Lavoro!

2025-03-28

Autore: Matteo

Oggi si è svolto uno sciopero di otto ore indetto dai sindacati dei metalmeccanici per richiedere il rinnovo del contratto nazionale che coinvolge 1,6 milioni di lavoratori. Le trattative tra Federmeccanica e Assistal da un lato e i sindacati Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm dall'altro sono in stallo dal mese di dicembre, principalmente a causa di disaccordi sugli aumenti salariali.

I leader sindacali – Michele Di Palma (Fiom), Ferdinando Uliano (Fim) e Rocco Palombella (Uilm) – hanno sottolineato il successo straordinario dello sciopero, che ha visto centinaia di migliaia di metalmeccanici mobilitarsi in varie città industriali da nord a sud. Hanno anche ricordato che questo è il 24° giorno di sciopero complessivo realizzato dai lavoratori per spingere alla riapertura delle trattative, considerato che il contratto è essenziale per difendere e rilanciare il lavoro industriale e l'economia italiana.

Con l'attuale contratto scaduto il 30 giugno 2024, i sindacati hanno presentato una piattaforma unitaria che richiede un aumento dei minimi retributivi di 280 euro lordi, ritenuto insostenibile dalle associazioni datoriali. Federmeccanica e Assistal sono disposti a riconoscere solo un adeguamento dei minimi tabellari in base all'indice Ipca Nei, che misura l'inflazione. Attualmente, le imprese si erano già trovate a fronteggiare un incremento di 311 euro, a causa dell'impennata inflazionistica.

Le proposte avanzate da Federmeccanica comprendono un potenziamento delle prestazioni di welfare, prevedendo l’aumento graduale dei flexible benefit da 200 a 400 euro, con vantaggi fiscali per le spese di asili nido e materiale scolastico. Tra le novità, si propone anche una copertura assicurativa che garantirebbe una rendita di 600 euro al mese in caso di non autosufficienza.

Tuttavia, le sigle sindacali hanno contestato queste misure, ritenendole insufficienti. Secondo i sindacati, è fondamentale monetizzare gli aumenti per recuperare il potere d'acquisto delle retribuzioni, sempre più eroso dall'inflazione crescente.

In mancanza di progressi nelle trattative, i sindacati prevedono ulteriori azioni e manifestazioni nei prossimi mesi, intensificando la pressione sul governo e sulle aziende per garantire un accordo equo e sostenibile. L'attenzione ora è rivolta all'inizio di aprile, quando potrebbero essere annunciate ulteriori forme di protesta per ottenere un risultato soddisfacente.