Scienza

Tra Albert Bandura e l'esperimento della bambola Bobo: decifrare Adolescence attraverso la psicologia

2025-03-20

Autore: Alessandra

Quando si parla di titoli come *Adolescence*, la mini serie creata da Jack Thorne e Stephen Graham, disponibile su Netflix, è necessario affrontarla con una lettura multilivello. Non perché sia strutturata su piani separati, ma perché la sua efficacia deriva proprio dall'interazione tra di essi. Da un lato, l'imponente struttura narrativa, che va dall'analisi di un caso di omicidio drammatico ai sofisticati piani sequenza in ognuno degli episodi. Dall'altro, la profonda attenzione tematica dedicata agli aspetti psicologici e sociali dell'adolescenza. La serie esplora i motivi che alimentano l'aggressività nelle nuove generazioni, i limiti della comunicazione nel loro mondo e le carenze della genitorialità nel prevenire comportamenti nocivi. Un vero labirinto relazionale che provoca una riflessione su questioni cruciali.

Per comprendere come *Adolescence*, nel raccontare la storia del tredicenne Jamie Miller, intraprenda questa ardua impresa, è utile soffermarsi su due termini chiave: "sociale" e "psicologico". Iniziamo con Albert Bandura, lo psicologo canadese naturalizzato statunitense, rinomato per la sua teoria dell'apprendimento sociale. Questa teoria ha rivoluzionato la comprensione dei processi di apprendimento, evidenziando l'importanza delle esperienze sociali nella formazione della personalità e nella regolazione del comportamento. Bandura, discostandosi dal comportamentismo, evidenziava che l'apprendimento non è solo frutto di esperienze dirette, ma anche di osservazioni altrui, come quelle dei coetanei o figure di riferimento.

Un aspetto centrale della sua teoria è il concetto di "autoefficacia percepita", il grado di convinzione di una persona nelle proprie capacità di affrontare varie situazioni. Questo può influenzare profondamente il comportamento: una bassa percezione di autoefficacia può causare frustrazione e reazioni aggressive in situazioni sociali. Comprendere questo meccanismo è cruciale, specialmente nel contesto odierno, dove le dinamiche sociali e digitali influenzano in modo significativo gli adolescenti.

L'esperimento della bambola Bobo

Un esempio emblematico della teoria di Bandura è l'esperimento della bambola Bobo. Bandura suddivise gruppi di bambini in età prescolare, esponendo il primo gruppo a un adulto che si mostrava aggressivo nei confronti della bambola. Il secondo gruppo osservava un adulto che giocava pacificamente, mentre il terzo giocava liberamente senza modelli. Successivamente, i bambini furono portati in una stanza con giochi neutri e aggressivi. I risultati furono sorprendenti: i bambini che avevano visto l'adulto aggressivo mostravano comportamenti più violenti, sia verso persone che oggetti. Questo effetto non era limitato solo ai bambini, ma è stato confermato anche tra gli adolescenti. La ricerca di Bandura ha aperto la strada a un'importante comprensione del comportamento umano, suggerendo che non solo le esperienze dirette, ma anche l'osservazione e l'imitazione di modelli sociali, inclusi quelli presenti nei media, possono influenzare profondamente le nostre azioni.

Oggi, con l'aumento dell'uso dei social media, la teoria dell'apprendimento sociale di Bandura assume un'importanza cruciale. Gli adolescenti interagiscono con contenuti e modelli che possono positiva o negativamente influenzare il loro comportamento e le loro relazioni. È fondamentale quindi riflettere su come le rappresentazioni nella cultura popolare, come quelle di *Adolescence*, possano avere un impatto significativo sulla loro percezione di sé e sulla loro autoefficacia.