Nazionale

Pizzini dal carcere e perizie false, 32 arresti tra cui avvocati e uno psicologo

2025-01-27

Autore: Giovanni

Un'operazione senza precedenti ha scosso il panorama del narcotraffico romano, rivelando un complesso sistema di corruzione e connivenza all'interno del carcere di Rebibbia. Il blitz condotto all'alba di oggi ha portato all'emissione di 32 misure cautelari, colpendo narcotrafficanti, avvocati, tra cui uno arrestato, e uno psicologo coinvolto in un giro di perizie false per ottenere benefici penitenziari.

Stando alle indagini avviate nel 2017 dalla polizia penitenziaria, sarebbe emerso un sistema illecito gestito principalmente da un psicologo, ora ai domiciliari, che redigeva false certificazioni per favorire detenuti con precedenti penali legati allo spaccio di droga. In cambio, gli venivano corrisposti pagamenti illegali, incluso un episodio in cui un detenuto ha versato 1000 euro per ottenere un parere psicologico favorevole che certificava la sua tossicodipendenza.

Oltre a queste pratiche fraudolente, l'indagine ha rivelato l'esistenza di una rete di comunicazione tra un noto narcotrafficante, ristretto nel carcere, e i suoi collaboratori all'esterno, tra cui avvocati e intermediari. Questi ultimi erano responsabili per inviare messaggi e ordini dal carcere, gestendo anche l'introduzione di telefoni cellulari e sostanze stupefacenti all'interno della struttura.

Gli investigatori hanno scoperto anche che alcuni dei coinvolti gestivano fondi pubblici attraverso progetti fasulli per oltre 100.000 euro, che avrebbero dovuto essere utilizzati per supportare iniziative sanitarie ma che in realtà alimentavano il sistema criminale.

La maxi operazione ha portato all'arresto di sette persone in flagranza di reato, con il sequestro di 21 chili di cocaina, oltre un chilo di marijuana e hashish, due pistole e 84.000 euro in contante. Ulteriori arresti sono avvenuti a Tor Bella Monaca, dove sono stati trovati altri 200 grammi di cocaina e oltre un chilo di hashish in possesso di indagati attivi nel traffico di stupefacenti. Anche a Torvajanica, in un'officina, sono stati rinvenuti oltre 69.000 euro e preziosi Rolex, suggerendo un giro di affari sostanzioso legato al narcotraffico.

Questa operazione mette in luce l'allarmante connessione tra criminalità e professionisti legali e sanitari, sollevando interrogativi sull'integrità del sistema giudiziario. La lotta contro il narcotraffico a Roma è più che mai accesa e le autorità sono pronte a fare piazza pulita delle organizzazioni mafiose che minacciano la sicurezza e la legalità della Capitale.