
'Operatore della Mezzaluna Rossa smembrato a Rafah: la comunità internazionale scossa'
2025-03-29
Autore: Maria
La Mezzaluna Rossa Palestinese (PRCS) è rimasta 'scioccata' dopo il ritrovamento del corpo smembrato di Anwar Abdel Hamid al-Attar, capo della missione di soccorso scomparsa una settimana fa a Tal as-Sultan, nel sud di Rafah. Questo tragico avvenimento ha sollevato gravi preoccupazioni sulle violazioni dei diritti umani nella regione. Sul luogo del ritrovamento, sono state trovate ambulanze e autopompe distrutte, sepolte sotto le macerie e irriconoscibili. La PRCS ha dichiarato che i soccorritori hanno rinvenuto pezzi di equipaggiamento di sicurezza strappati, appartenenti alla squadra scomparsa, a ulteriore conferma delle gravissime condizioni in cui operano i soccorritori.
Testimoni oculari dichiarano che la squadra di soccorso è stata giustiziata e sepolta dall'esercito israeliano, un'accusa che accresce la tensione tra le parti coinvolte nel conflitto. Subito dopo l'incidente, l'agenzia di protezione civile di Gaza aveva comunicato di non aver ricevuto notizie di una squadra di sei soccorritori inviata con urgenza per intervenire in caso di emergenze. La PRCS ha confermato la tragica scoperta del corpo del caposquadra e dei veicoli di soccorso, ora ridotti a un mucchio di rottami.
Basem Naim, un esponente di Hamas, ha accusato Israele di perpetrato un "massacro deliberato e brutale" contro le squadre di soccorso a Rafah. Ha sottolineato che la uccisione mirata di soccorritori, protetti dal diritto umanitario internazionale, costituisce una violazione delle Convenzioni di Ginevra, rendendo questo attacco un potenziale crimine di guerra.
Tom Fletcher, il capo dell'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari, ha denunciato che dal 18 marzo gli attacchi aerei israeliani in aree densamente popolate hanno causato la morte di centinaia di bambini e civili, citando anche gli attacchi a ospedali e ambulanze. Ha esortato la comunità internazionale ad agire con urgenza e solidarietà per proteggere i principi fondamentali del diritto umanitario.
L'esercito israeliano ha riconosciuto di aver aperto il fuoco contro ambulanze identificate come 'veicoli sospetti' in un episodio accaduto la scorsa settimana a Rafah, dove una persona ha perso la vita. Questa azione è stata condannata da Hamas come un 'crimine di guerra'. Un portavoce dell'IDF ha affermato di aver mirato a veicoli di Hamas, ma ha successivamente confermato che alcuni dei mezzi colpiti erano ambulanze e camion dei pompieri, giustificando l’accaduto come un uso improprio di mezzi di soccorso da parte di organizzazioni terroristiche.
La situazione nella Striscia di Gaza rimane estremamente critica, con un alto numero di vittime tra la popolazione civile e gravi violazioni dei diritti umani che non possono restare impunite. La comunità internazionale è chiamata a un risveglio di coscienza e azione per proteggere i civili e garantire la sicurezza degli operatori umanitari.