Salute

PRONTO SOCCORSO DI SUSA: SCOSSONE SUL PERSONALE CON TAGLI INACCETTABILI!

2025-03-30

Autore: Francesco

SUSA – La crisi del Pronto Soccorso di Susa si fa sempre più pungente e preoccupante. Nursind, il sindacato che rappresenta gli infermieri, lancia un allerta rosso dopo la decisione dell'ASL di lasciare a casa due infermiere e due operatori socio-sanitari assunti con contratto temporaneo. Questi tagli, che avverranno a fine mese, rischiano di compromettere gravemente la qualità dell'assistenza sanitaria sia per i residenti che per i turisti in visita nella zona.

Negli ultimi anni, il Pronto Soccorso di Susa ha faticato a mantenere un numero adeguato di personale, ma grazie all'impegno degli infermieri e del personale precario era stata raggiunta una situazione più stabile, capace di garantire un servizio efficiente anche durante le ore notturne e nei festivi. Ora, la decisione di ridurre il personale mette a repentaglio non solo questo avanzo, ma anche la gestione delle emergenze e dei turni di ferie, con il rischio di turni più pesanti e di una risposta inadeguata alle situazioni critiche.

In questo contesto, la realtà di un piccolo ospedale di montagna come quello di Susa si complica ulteriormente, specialmente durante l'estate quando l'afflusso di visitatori aumenta. La difficoltà di trovare personale disposto a lavorare in un'area così isolata diventa dunque una grande sfida.

È inaccettabile che professionisti già formati e inseriti in questo complesso sistema sanitario siano costretti a lasciare la Valle in cerca di opportunità in altre località. In un'epoca in cui la domanda di infermieri e OSS è molto alta, far allontanare queste risorse preziose non ha alcun senso dal punto di vista organizzativo.

Nursind chiede urgentemente il rinnovo dei contratti per garantire non solo la continuità del servizio, ma anche la sicurezza dei pazienti, un diritto fondamentale che non può essere compromesso. Le scelte discutibili riguardanti la gestione delle risorse umane in un presido vitale per la comunità mettono a rischio non solo la salute dei cittadini, ma anche quella di chi quotidianamente lavora per assicurare un’assistenza sanitaria di qualità.

In un periodo di crescente difficoltà per il settore sanitario, è cruciale che la direzione riconsideri questa decisione per il bene delle colleghe e per la salute dell'intera comunità. È tempo di agire prima che sia troppo tardi!