Nazionale

Caso Ramy: Sala deve chiedere scusa ai carabinieri!

2025-03-20

Autore: Marco

Gentili lettori,

il sindaco di Milano Beppe Sala è nuovamente sotto i riflettori dopo le sue infelici dichiarazioni riguardo la triste morte di Ramy Elgaml, un giovane di origine egiziana tragicamente deceduto durante un inseguimento. Sala, anziché sostenere i carabinieri che svolgono un lavoro difficile e pericoloso, si è scagliato contro di loro, accusandoli di aver commesso errori fatali. Tuttavia, la verità è emersa solo dopo che una perizia, commissionata dalla Procura, ha confermato che i carabinieri non hanno tamponato lo scooter di Ramy, ma hanno fatto il loro dovere.

La situazione è diventata paradossale; il sindaco ha sostenuto che, poiché i giovani fuggitivi erano senza casco, i carabinieri avrebbero dovuto lasciarli andare. Questo ragionamento sembra sviare dall'assunto fondamentale della legge, dove ogni violazione deve essere perseguita, indipendentemente dalle circostanze. È un’inquietante distorsione della realtà che potrebbe mettere in pericolo le vite dei cittadini.

Ramy indossava effettivamente un casco, ma esso si è sfilato durante la corsa. Nonostante ciò, né Sala né altre figure politiche sembrano interessarsi a discutere delle leggi violate da questi giovani. Invece, il sindaco ha preferito creare uno scudo attorno a loro, perpetuando un discorso che mette in dubbio la professionalità delle forze dell'ordine.

La critica non si limita agli attacchi verbali dei politici: i carabinieri vivono ogni giorno sotto un attacco mediatico costante, denigrando la loro figura e il loro operato. È inaccettabile che un rappresentante delle istituzioni non solo manchi di rispetto verso le forze dell'ordine, ma si schieri apertamente contro di loro senza prove certe. La presunzione di innocenza è un diritto fondamentale, e Sala lo ha ignorato.

La comunità deve essere unita nel difendere chi lavora per la sicurezza di tutti. La pressione sociale sui nostri agenti non deve aumentare ulteriormente; le forze dell’ordine meritano il nostro rispetto e la nostra gratitudine. In un contesto in cui ogni azione di polizia viene analizzata con la lente dell'accusa, è ora che il sindaco di Milano chieda scusa, non solo ai carabinieri, ma a tutti i cittadini milanesi, affinché la fiducia nelle istituzioni possa essere ricostruita.

È tempo di smettere di demonizzare chi protegge la nostra città e di ricondurre il discorso sulla vera giustizia. Perché non dimentichiamolo: il vero problema è il rispetto della legge, non l’applicazione di essa.

Carabinieri, siete i nostri veri eroi!

La morte di Ramy ha riaperto un dibattito su come le forze dell'ordine interagiscono con i giovani, specialmente in contesti di violazione della legge. Diversi gruppi di attivisti e politici stanno richiedendo una revisione della formazione dei poliziotti e dei protocolli in situazioni di inseguimento, per prevenire futuri incidenti fatali.