Venezia: insulti razzisti contro studenti napoletani. Il sindaco Brugnaro si scusa e invita a tornare
2024-12-26
Autore: Sofia
La dirigente dell'Istituto superiore Archimede di Ponticelli, Rori Stanziano, ha denunciato un grave episodio di razzismo avvenuto a Venezia durante un evento natalizio in abiti ottocenteschi. Ventidue studenti napoletani sono stati bersaglio di cori offensivi, come "Terroni, tornate a casa vostra", mentre partecipavano a un'importante manifestazione culturale.
Stanziano ha descritto il dolore e la delusione provata dai ragazzi, che sono stati accolti nella magia di Venezia, una città famosa per la sua arte e la sua storia, solo per trovarsi di fronte a insulti razzisti e discriminatori. "I miei ragazzi sono venuti da una realtà difficile, ma hanno partecipato con entusiasmo a un evento che celebra la cultura e la danza storica", ha dichiarato la dirigente. "Non meritavano di sperimentare questa crudeltà, solo perché provenienti da una diversa parte d'Italia e per il loro accento".
La dirigente ha contattato l'assessora alla Scuola della Regione Campania, Lucia Fortini, per segnalare l'accaduto; tuttavia, è arrivata anche una risposta immediata dal sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. In una lettera aperta, ha espresso il suo rammarico per l'incidente e ha condannato i comportamenti razzisti, affermando che non rappresentano i valori della città. Ha in aggiunta invitato la Stanziano e i suoi studenti a ritornare a Venezia, per dimostrare l’accoglienza che la città riserva a tutte le culture.
L'invito del sindaco è significativo, poiché Venezia ha sempre cercato di promuovere il dialogo e la tolleranza. Le istituzioni locali dovrebbero lavorare attivamente per prevenire simili episodi in futuro, magari avviando programmi antibullismo e di integrazione per le scuole.
Questo episodio ha suscitato un ampio dibattito sui social media, riaccendendo la discussione su questioni di razzismo e discriminazione in Italia. Molti italiani, attivisti e celebrità hanno espresso solidarietà agli studenti, chiedendo un impegno collettivo contro l'intolleranza.
Il caso di Venezia resta una triste testimonianza di come gli studenti, che portano con sé la bellezza della propria cultura, possano essere vittime di pregiudizi. La speranza è che attraverso l'educazione e il rispetto reciproco, tali comportamenti possano essere sradicati dalla società e che eventi di questo tipo possano sempre più essere occasioni di incontro e crescita.