L'amministrazione Trump ha lanciato un avvertimento alle grandi aziende europee: devono rispettare l'ordine esecutivo che vieta i programmi dedicati a diversità, equità e inclusione. Questa mossa sta sollevando preoccupazioni significative in tutta Europa.

Secondo quanto riportato dal Financial Times, l'ambasciata americana a Parigi e altre rappresentanze negli Stati europei hanno recentemente inviato una lettera a diverse aziende del continente. In essa, si sottolinea che l'ordine esecutivo firmato da Donald Trump si applica anche alle società che, pur non essendo statunitensi, forniscono beni e servizi al governo americano. La comunicazione include un questionario per garantire la conformità a tali requisiti.

Questa strategia evidenzia come l'amministrazione Trump intenda estendere la sua lungimirante campagna contro la diversità oltre i confini nazionali, entrando di fatto nelle politiche aziendali locali.

La reazione in Europa è stata forte: il ministero francese del Commercio estero ha condannato quella che definisce 'ingerenza americana'. Secondo la comunicazione ufficiale, le richieste dell'ambasciata americana sono considerate un'interferenza inaccettabile nelle politiche di inclusione delle aziende francesi. 'Le minacce sottese a dazi doganali ingiustificati non saranno tollerate', hanno dichiarato i funzionari francesi.

Questo episodio solleva interrogativi sul futuro delle relazioni commerciali tra Stati Uniti ed Europa e sulla libertà di operare delle aziende europee. Sarà interessante osservare come risponderanno le grandi imprese europee a queste pressioni e se decideranno di allinearsi con le nuove normative o di opporsi a questa intrusione nelle loro politiche interne. Con il mondo degli affari in fermento, tutti gli occhi sono puntati su come evolverà questa controversia internazionale.