Trump e le nomine shock: la strategia audace di Donald
2024-11-16
Autore: Maria
Dopo la trionfante vittoria nelle elezioni americane del 5 novembre, Donald Trump è pronto a portare avanti nomine scottanti, scegliendo fedelissimi e figure estremiste che lasciano increduli anche alcuni membri della stessa maggioranza repubblicana al Senato. Questo organo, secondo la Costituzione, è incaricato di esaminare queste nomine attraverso audizioni e successivi voti, prima in commissione e poi in aula.
Susan Collins, una delle sette repubblicane che hanno votato per la condanna di Trump nell'impeachment per l'assalto al Congresso, ha espresso il suo scetticismo riguardo alla nomina di Matt Gaetz, un esponente di spicco dell'estrema destra, come capo del dipartimento di Giustizia. Collins ha affermato che, sebbene il presidente abbia il diritto di nominare chi desidera, è fondamentale che il Senato dia il proprio consenso.
Nel frattempo, Trump ha già annunciato che Karoline Leavitt, la portavoce della sua campagna elettorale, assumerà anche il ruolo di portavoce della Casa Bianca. A soli 27 anni, Leavitt è considerata una comunicatrice di talento dai molti che la conoscono. Trump ha espresso piena fiducia nelle sue capacità.
La strategia di Trump sta però creando tensione nei ranghi repubblicani. Recentemente, ha esortato i senatori a considerare un obsoleto ma potente strumento costituzionale, il "recess appointment", che consentirebbe al presidente di bypassare il Senato per effettuare nomine durante le pause del Congresso. “Qualsiasi repubblicano che ambisce alla leadership in Senato deve accettare il recess appointment”, ha sostenuto Trump su piattaforme social, avviando un acceso dibattito all’interno del partito.
Tuttavia, l’insistenza di Trump non ha avuto l'effetto desiderato, poiché i senatori repubblicani hanno nominato John Thune come nuovo leader invece di Rick Scott, sostenuto da altre fazioni, incluso Elon Musk. Thune ha espresso apertura a diverse opzioni, inclusa la richiesta di Trump, ma i suoi piani per l'approvazione rapida delle nomine due giorni dopo il suo insediamento rimangono incerti.
L'uso del "recess appointment" è stato storicamente adottato da presidenti come Bill Clinton e George W. Bush per oltrepassare l'opposizione, ma una sentenza della Corte Suprema nel 2014 ha limitato significativamente tale potere. Oggi, la situazione si fa complessa, con Trump che sembra determinato a rafforzare i poteri presidenziali, affrontando possibili sfide anche all’interno del proprio partito.
Con il Congresso sotto controllo repubblicano (53 a 47), Trump si trova in una posizione di forza, ma le nomine più controverse, come quella di Gaetz, potrebbero innescare un acceso confronto fra i senatori. Pertanto, la prossima settimana si preannuncia cruciale, con la possibilità che il presidente debba fare affidamento su metodi non ortodossi per far passare le sue scelte alla guida del paese. La tensione sul futuro politico di Trump e il suo approccio alle nomine continua a crescere, rendendo l'atmosfera nel partito sempre più incerta.