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Tragedia a Napoli: Arcangelo Correra ucciso, ma Renato Caiafa resta in carcere per possesso di arma

2024-11-12

Autore: Giulia

Nella notte tra venerdì e sabato, un tragico episodio ha segnato Napoli. Arcangelo Correra è morto dopo essere stato colpito da un proiettile mentre si trovava in piazzetta Sedil Capuano, ucciso accidentalmente dall'amico Renato Caiafa, un giovane di 19 anni. Tuttavia, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli ha deciso di non convalidare il fermo di Caiafa, sostenendo che non sussistessero i presupposti di legge per un pericolo di fuga.

Nonostante ciò, Caiafa rimane in custodia cautelare per il reato di porto e detenzione di arma clandestina e ricettazione. La causa di questa misura è legata all’arma utilizzata, una pistola calibro 9x21 che il ragazzo ha affermato di aver trovato casualmente, nascosta sulla gomma di un'auto in sosta nella zona dei Tribunali.

L'udienza si è svolta presso il carcere di Poggioreale ed è durata oltre tre ore. Durante l’interrogatorio, Caiafa ha ribadito la sua versione: mentre stava maneggiando l'arma, un colpo sarebbe partito accidentalmente, colpendo Correra. Ha anche raccontato le ultime parole dell'amico, mentre veniva trasportato d'urgenza verso l'ospedale Vecchio Pellegrini, dove è spirato alcune ore dopo.

L'avvocato De Gregorio ha contestato la convalida del fermo, sostenendo che non ci fosse rischio di fuga, poiché Caiafa si è presentato spontaneamente in Questura. Il legale ha richiesto di poter sostituire la misura cautelare con gli arresti domiciliari, citando il comportamento collaborativo di Caiafa e il fatto che fosse incensurato. Questo drammatico evento ha sollevato preoccupazioni sulla sicurezza giovanile a Napoli e ha riacceso il dibattito riguardo alla cultura del possesso di armi tra i giovani. In un contesto di crescente violenza, la comunità si interroga sulle cause di tali episodi e sulla necessità di interventi più incisivi per prevenire simili tragedie.