Tecnologia

Sviluppatore difende il suo gioco: "Non è morto solo perché non ha DLC e microtransazioni!"

2025-04-07

Autore: Marco

Nel mondo dei videogiochi, uno sviluppatore sta affrontando il malcontento di alcuni giocatori per la mancanza di contenuti scaricabili (DLC) e microtransazioni nel suo gioco, che è stato addirittura distribuito gratuitamente. How Long to Beat indica che il gioco ha una durata media di 22,7 ore di intensa esperienza di gioco, come confermato da recensioni entusiaste.

Fluttermind, il team di sviluppo dietro il gioco e composto in parte da un ex sviluppatore della leggendaria serie Fable, ha deciso di rispondere a queste lamentele tramite una nota di rilascio dell'ultimo aggiornamento. In un lungo messaggio, ha ribadito fermamente la sua posizione: "Non ci sono microtransazioni o casse premio nel gioco. Ho rispetto per me stesso e non voglio alimentare un buco nero che consuma denaro!".

Quest'affermazione ha suscitato un acceso dibattito. Fluttermind ha esposto il suo punto di vista riguardo alla definizione di un gioco "morto". "A un certo punto, uscirà una versione 1.0.0, che potrebbe sistemare alcuni bug o problemi di bilanciamento, ma non ci saranno grandi cambiamenti. Molti definirebbero questo un gioco 'morto'."

Il bersaglio principale delle sue critiche è stato l'attuale tendenza del mercato dei videogiochi verso modelli di business basati su servizi live e microtransazioni. "La gente sembra preferire giochi sempre online con continua generazione di entrate, piuttosto che un’esperienza di gioco completa e definitiva", ha dichiarato.

Fluttermind ha messo in evidenza le sue limitazioni personali e le difficoltà di sviluppo: "Attualmente lavoro da solo, con l’aiuto di mio fratello mentre creiamo Moonring 2. Non ho le risorse per offrire DLC costantemente".

È interessante notare che l'industria dei videogiochi sta vivendo una grande evoluzione, e sempre più giocatori sembrano stanchi di modelli di monetizzazione aggressivi. Questo solleverà una domanda cruciale: i giocatori desiderano davvero una macchina mangiasoldi, o sono pronti a tornare a un’esperienza di gioco più autentica?

In un'epoca in cui il settore si sta trasformando radicalmente, questo dibattito non è destinato a spegnersi. Cosa ne pensano i lettori? Siete pronti a sostenere sviluppatori come Fluttermind che puntano sulla qualità piuttosto che sulla quantità?