Scopri il clamoroso errore che fa perdere fino a 295 euro al mese a 3 pensionati su 4!
2024-11-13
Autore: Francesco
In Italia, la previdenza integrativa è ancora una scelta poco comune, nonostante rappresenti un’opportunità fondamentale per garantire un futuro sereno, specialmente in un contesto economico così incerto. Recenti dati suggeriscono che circa tre pensionati su quattro si privano volutamente di un supplemento mensile che potrebbe migliorare notevolmente la loro situazione economica nella terza età. È un errore che non dovrebbe essere sottovalutato!
L’analisi di Moneyfarm svela una realtà preoccupante: l'assenza di previdenza integrativa è una vera e propria “svista” da parte di molti pensionati italiani. Infatti, avere una pensione integrativa consente di contare su un'integrazione economica che, affiancata alla pensione pubblica, può alleviare significativamente il peso economico mensile.
Secondo lo studio, chi ha investito in previdenza integrativa ha accumulato in media circa 2.004 euro all’anno, con contributi medi di 1.700 euro per i lavoratori trentenni e circa 2.700 euro per chi ha superato i 50 anni. Questi dati dimostrano chiaramente che iniziare a risparmiare per la pensione complementare in anticipo porta benefici economici significativi al momento del pensionamento.
Ma quanto si perde realmente senza una pensione integrativa? Si stima che non costituendo un fondo pensione si possano perdere oltre 200 euro al mese. Con un versamento medio di 2.004 euro annui fino all'età pensionabile di 67 anni, si potrebbe raggiungere una rendita mensile di circa 295 euro. Questa cifra, sebbene non stratosferica, può fare una differenza sostanziale nelle spese quotidiane, coprendo costi per utenze o generi alimentari, e liberando risorse per progetti o spese secondarie.
Particolare attenzione va data anche alla tempestività dei versamenti. Iniziare a contribuire per la pensione integrativa il prima possibile è uno degli errori più comuni tra i pensionati. La differenza tra iniziare a 30 anni e posticipare i versamenti oltre i 50 è strabiliante: chi inizia presto beneficerà di un periodo di crescita degli investimenti molto più lungo, garantendo rendite più consistenti nel tempo.
L'aspetto fiscale è un ulteriore incentivo a non trascurare questa forma di previdenza: i contributi versati ai fondi pensionistici possono essere dedotti dal reddito imponibile, con un risparmio significativo sulle tasse.
Ma perché tanti rinunciano a questo vantaggio? La mancanza di informazione è una delle principali cause. Spesso i lavoratori italiani vedono i contributi per la previdenza integrativa come costi superflui o posticipabili, trascurando le potenziali difficoltà finanziarie future. Inoltre, la tendenza a focalizzarsi sulle necessità immediate tende a farci dimenticare i vantaggi di un approccio previdenziale a lungo termine.
Riassumendo: non commettere lo stesso errore! Investire nella previdenza integrativa potrebbe cambiare radicalmente la tua vita durante la pensione, offrendoti sicurezza e serenità.