Nel 2024, i mutui e i prestiti decollano al Nord e al Sud, mentre il Centro si ferma!
2025-01-21
Autore: Giulia
Il primo semestre del 2024 ha messo in evidenza un'emergente disparità nel panorama creditizio italiano, con il Nord e il Mezzogiorno che mostrano una crescita delle richieste di prestiti e mutui, mentre il Centro Italia arranca, bloccato da una domanda praticamente invariata.
Nei settori settentrionali e meridionali, si è assistito a un aumento sostanziale delle richieste di prestiti finalizzati alla ristrutturazione dei debiti, segno chiaro che le aziende stanno cercando di rafforzare la loro stabilità finanziaria. Allo stesso tempo, è emerso un timido ma significativo interesse per nuovi investimenti, che suggerisce un rinnovato ottimismo nella ripresa economica. Questa indagine è stata realizzata dalle Filiali regionali della Banca d'Italia, coinvolgendo un campione di 240 istituti di credito.
La situazione dei mutui e dei prestiti in Italia si presenta complessa, dato che, dopo un notevole calo nel 2023, la domanda continua a oscillare. Mentre il Centro Italia ha visto un'ulteriore flessione, le regioni del Nord e del Mezzogiorno hanno mostrato timidi segni di ripresa, principalmente grazie ai settori manifatturiero e dei servizi.
Il clima prudente delle banche nella concessione di crediti ha portato a una certa riluttanza a concedere nuovi finanziamenti, soprattutto nelle aree centrali e meridionali, dove le condizioni di accesso al credito si sono inasprite, colpendo in particolare il settore edile. Anche il comparto manifatturiero ha risentito di questa crescente cautela.
Il mercato dei mutui ha visto una fumosa ripresa, con famiglie che tornano a chiedere finanziamenti per l'acquisto di case, dopo un periodo di crisi che ha caratterizzato la seconda metà del 2023. Questa ripresa è stata più marcata nel Nord-Ovest e nel Mezzogiorno, dove il mercato immobiliare è in fermento. Anche le richieste di prestiti al consumo hanno evidenziato una ritrovata vivacità.
Le banche, pur mantenendo politiche di offerta relativamente stabili, hanno mostrato una maggiore selettività, richiedendo garanzie più forti per concedere prestiti. Nonostante una rivalutazione generale dei tassi, le categorie che presentano maggiori rischi hanno subito costi di finanziamento più elevati, ostacolando potenzialmente la ripresa per alcune fasce del mercato. Questo comportamento delle banche è motivato sia da un percepito incremento del rischio associato al mercato immobiliare, sia dalla pressione competitiva che si avverte tra gli istituti di credito.
Le banche prevedono che anche nella seconda metà del 2024 la domanda di prestiti continuerà a crescere, con una spinta in avanti per i mutui destinati agli acquisti abitativi.
Però, la situazione non è rosea per tutti! Secondo l’ultima analisi dell’ISTAT di dicembre 2024, nonostante la crescita del 3,9% dei prezzi delle abitazioni nel terzo trimestre, il mercato immobiliare ha registrato una contrazione: le compravendite sono calate del 5,3% rispetto al trimestre precedente, totalizzando sole 210.233 transazioni.
La crescita dei prezzi delle case è stata strabiliante nelle regioni insulari, con un incremento del 5,5%. Questo fenomeno è alimentato dalla crescente domanda di immobili in queste aree, in parte stimolata dall'interesse turistico e dalla ricerca di seconde case. Insomma, si prospetta un futuro movimentato per il mercato immobiliare italiano!