Manovra economica: Confindustria Dispositivi Medici richiede l'abolizione immediata del pay back!
2024-11-04
Autore: Francesco
Il presidente di Confindustria Dispositivi Medici, Nicola Barni, alza il velo su una questione critica: il pay back sui dispositivi medici non è assolutamente compatibile con la sostenibilità economica delle imprese del settore. Durante l'audizione nelle Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato, Barni ha lanciato un grido d'allarme: "Se non interveniamo immediatamente, le conseguenze saranno disastrose, con una riduzione della disponibilità di dispositivi negli ospedali".
Il pay back è un meccanismo che grava sul settore, mettendo a rischio non solo le aziende, ma anche l'intero Servizio Sanitario Nazionale (Ssn). Barni ha sottolineato che il comparto dei dispositivi medici genera un fatturato di oltre 18 miliardi di euro, dimostrando così la sua importanza nell'ambito sanitario. "Nel contesto ospedaliero, ogni cosa che non è un farmaco è da considerarsi un dispositivo medico, eppure, questo sistema di controllo della spesa si sta rivelando un'arma a doppio taglio per le aziende".
Le richieste avanzate da Confindustria includono l'abolizione del pay back nel 2025, una rimodulazione dei tetti di spesa per i dispositivi e un sostegno finanziario dallo Stato. È diventato cruciale ricevere risposte chiare e tempestive per garantire la continuità dei servizi e la salute dei cittadini. Se non si agisce ora, il settore potrebbe subire danni irreparabili.
In questo contesto, diventa fondamentale la mobilitazione di tutte le parti coinvolte per evitare il collasso di un comparto così vitale per il benessere pubblico. Quali saranno le prossime mosse del governo? La posta in gioco è alta!