Nazionale

Manovra 2025: Scoppia la Polemica, 1.300 Emendamenti Inammissibili!

2024-11-15

Autore: Giulia

Il dibattito sulla manovra finanziaria del 2025 infiamma il Parlamento con 1.380 emendamenti, di cui ben 1.300 sono stati dichiarati inammissibili dalla commissione Bilancio della Camera. Tra le proposte bocciate ci sono il controverso emendamento della Lega sulla rottamazione quinquies e la proroga delle multe per i no-vax. A quanto pare, il governo sta cercando di monitorare da vicino l'influenza delle forze politiche sulla manovra, ma le opposizioni accusano di mancanza di trasparenza e inclusione.

Anche l'emendamento di Fratelli d'Italia che prevedeva di estendere la sospensione di notifiche dall'Agenzia delle Entrate a luglio è stato bocciato. Questo solleva interrogativi: come reagiranno i contribuenti di fronte a una situazione fiscale sempre più complicata?

Una delle proposte più discusse era quella relativa alla rottamazione quinquies, firmata da Gusmeroli della Lega, che avrebbe previsto la possibilità di pagare le cartelle esattoriali in 120 rate, senza sanzioni. Ma come mai è stata considerata inammissibile? Le ragioni rimangono oscure, alimentando ulteriori tensioni politiche.

In toto, la commissione ha colloquiato sull'emendamento per la proroga delle sanzioni sui vaccinati contro il Covid-19, ma è stato scartato, mentre la proposta di ampliare il silenzio-assenso per il Tfr verso i fondi pensionistici non ha trovato spazio tra le disposizioni accettate.

Un altro emendamento infuocato riguardava l'esenzione dell'Imu per il centro congressi 'Nuvola' di Roma, ma anche questo è stato bloccato. Inoltre, l'iniziativa volta a limitare i compensi percepiti all'estero da politici è stata giudicata estranea al tema della manovra.

Infine, la proposta di prorogare i fondi per 'Radio Radicale' ha avuto la stessa sorte, nonostante le pressioni per garantire una continuazione del servizio di trasmissione delle sedute parlamentari. Tutto questo lascia presagire un clima di forte conflittualità a Palazzo, dove le opposizioni mostrano sempre maggiore discontento verso le scelte del governo.