Salute

L'Emilia-Romagna e la Sfida dei Pronto Soccorso: Un Cambio di Direzione Necessario

2025-04-01

Autore: Francesco

2' di lettura

In un contesto di emergenza sanitaria, l’Emilia-Romagna è tornata sui suoi passi riguardo ai Centri di Assistenza Urgenza (CAU), che avrebbero dovuto rappresentare la soluzione a una crisi evidente nei Pronto Soccorso. Il presidente della Regione, Michele De Pascale, ha avviato un processo di riforma per il sistema sanitario, affrontando un disavanzo di 300 milioni di euro. I contributi statali, già insufficienti, hanno portato a un aumento significativo delle spese, creando una necessità di tagli o ristrutturazione.

La revisione del sistema dei CAU

Raffaele Donini, ex assessore regionale alla Salute, aveva promosso i CAU come un modello da seguire, per decongestionare i Pronto Soccorso gestendo i casi meno gravi, come i codici bianchi e verdi. Tuttavia, i risultati ottenuti non sono stati all'altezza delle aspettative, con notevoli differenze di performance tra i 43 CAU presenti. Durante una recente revisione, De Pascale e il nuovo assessore Massimo Fabi hanno riscontrato che molte strutture non rispettano le promesse fatte, come i collegamenti con le medicine di famiglia, nonostante le risorse destinate ammontino a circa 40 milioni di euro all'anno.

Un nuovo modello con le AFT

Per risolvere le disparità e migliorare l’efficacia dei CAU, De Pascale ha annunciato una ristrutturazione profonda, che partirà dalla creazione delle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT), secondo quanto stabilito dalla legge Balduzzi. Ogni AFT dovrà servire mediamente 30.000 abitanti, integrando i medici di famiglia e pediatri per garantire l'efficacia. "Non possiamo permetterci di avere servizi duplicati - ha sottolineato De Pascale - la riorganizzazione è fondamentale per un'assistenza sanitaria più omogenea e accessibile".

Le sfide future

Il percorso di ristrutturazione non sarà rapido e comporterà il rinnovo dei contratti dei medici impiegati nei CAU fino alla fine del 2025, come confermato dall’assessore Fabi. È fondamentale che la riforma porti a una maggiore efficienza e collaborazione tra tutte le strutture sanitarie, onde evitare il collasso del sistema. La popolazione dell’Emilia-Romagna attende con ansia i risultati di queste riforme, consapevole delle difficoltà che affliggono i Pronto Soccorso non solo in questa regione, ma a livello nazionale. Una battaglia che si sta combattendo non solo per il presente, ma per garantire un futuro di cura e assistenza efficiente per tutti.