La tensione tra Baku e Mosca ha raggiunto un nuovo picco dopo il tragico disastro aereo avvenuto mercoledì nei cieli di Grozny, che ha causato la morte di 38 persone a bordo di un aereo dell'Azerbaijan Airlines. Il presidente azero, Ilham Aliyev, ha risposto alle parziali scuse di Vladimir Putin, chiedendo un’ammissione di responsabilità esplicita da parte di Mosca e l'assicurazione che siano puniti i veri responsabili dell'incidente.

"Dopo aver esaminato le prime evidenze, siamo convinti che l'aereo civile azero sia stato colpito da proiettili provenienti dalla Russia, anche se non abbiamo motivo di credere che fosse un atto intenzionale", ha dichiarato Aliyev in un'intervista al canale statale AzTV. Ha inoltre espresso la sua preoccupazione riguardo ai tentativi di Mosca di oscurare i fatti e di ritardare i chiarimenti. "Critico la mancanza di trasparenza di Mosca riguardo a questa tragedia", ha aggiunto il presidente, sottolineando l'importanza di un'indagine approfondita.

In risposta alla crescente pressione da parte dell'Azerbaigian, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha confermato che Putin ha discusso l'argomento con Aliyev, ma senza fornire dettagli. Mosca ha poi annunciato l'avvio di un'indagine congiunta tra Russia, Azerbaigian e Kazakistan per fare piena luce sulla dinamica dell'incidente.

L'aereo stava volando da Baku a Grozny, ma ha deviato verso il Kazakistan, a centinaia di chilometri dalla sua meta originale, prima di schiantarsi durante il tentativo di atterraggio. Questo tragico evento potrebbe avere ripercussioni significative sulle relazioni già tese tra i due paesi, con il rischio che le accuse reciproche possano intensificare ulteriormente la crisi politica. Gli esperti temono che un'inchiesta mal gestita possa portare a tensioni durature nel Caucaso e persino a un inasprimento del conflitto preesistente. Cosa accadrà ora? La comunità internazionale osserva con attenzione, preoccupata per l'evoluzione della situazione.