L'attivista iraniano Sanjari si suicida in segno di protesta: "Liberate i prigionieri politici"
2024-11-13
Autore: Luca
Kianoosh Sanjari, un attivista iraniano di 42 anni, ha scelto un gesto estremo per protestare contro la dittatura di Khamenei. "Non dimenticate che moriamo per amore della vita, non della morte," ha dichiarato prima di lanciarsi dal ponte Hafez, il celebre ponte dedicato al poeta persiano. La sua azione finale è stata accompagnata da un accorato appello per la liberazione di quattro prigionieri politici: Fatemeh Sepehri, Nasrin Shakarami, Toomaj Salehi e Arsham Rezaei. Ha avvertito che, se non fossero stati rilasciati entro le 7 del giorno successivo, avrebbe posto fine alla sua vita.
In una serie di post sul social media X, Sanjari ha espresso il suo desiderio di libertà per tutti gli iraniani, sottolineando che la protesta è un diritto fondamentale. Ha condiviso i suoi sentimenti per il futuro dell'Iran: "Mi auguro che un giorno gli iraniani si sveglieranno e sconfiggeranno la schiavitù." I video condivisi dopo la sua morte mostrano disperazione mentre persone intorno a lui tentano invano di rianimarlo.
Nato a Teheran, Sanjari ha vissuto una vita di resistenza contro il regime. La sua storia è rappresentativa di molte altre: attivista fin da giovane, è stato arrestato più volte e ha cercato rifugio all'estero, vivendo in Norvegia e America. Tuttavia, è tornato in Iran nel 2015 per prendersi cura della madre, un gesto che ha portato nuovamente all'arresto e a anni di detenzione. Durante il suo incarceramento, ha subito trattamenti disumani, inclusi ricoveri forzati in ospedali psichiatrici.
La notizia del suo suicidio ha avuto un impatto profondo sulla comunità degli attivisti e ha riacceso il dibattito sulla situazione dei diritti umani in Iran. Molti colleghi attivisti, tra cui Hossein Yazdi, hanno espresso il loro dolore e il rimpianto per le fratture create da divergenze di opinioni. "Mi sento soffocare, non credevo che lo avresti fatto, ma avrei voluto che mi portassi con te," ha scritto Yazdi.
Questo tragico evento mette in luce la crescente disperazione tra gli attivisti iraniani di fronte a un regime che continua a silenziare le voci dissenzienti. C'è ora una rinnovata chiamata a livello internazionale per la liberazione dei prigionieri politici in Iran e per un'inchiesta sui diritti umani nel paese. La morte di Sanjari non sarà dimenticata e rappresenta un monito per chi lotta per la libertà e i diritti umani in tutto il mondo.