
La vendetta di Trump contro Harvard: 1900 studiosi avvertono: “Proteggiamo la scienza!”
2025-04-01
Autore: Giovanni
L’assalto di Trump a Harvard
NEW YORK - L’assalto di Donald Trump si abbatte ora su Harvard, la prestigiosa università fondata nel 1693 a Cambridge, Massachusetts. Harvard è una delle istituzioni più rinomate al mondo, considerata un faro di eccellenza accademica, e ha formato menti brillanti come John Fitzgerald Kennedy, Henry Kissinger, e Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook.
Le accuse e le minacce
Dopo aver già colpito le università di Columbia e della Pennsylvania, con minacce di tagli ai finanziamenti e provvedimenti severi contro gli studenti stranieri intervengono ora su Harvard, accusata di “non proteggere adeguatamente gli studenti ebrei” durante le manifestazioni pro-Palestina dell'anno scorso. L’amministrazione Trump ha persino denunciato la promozione di “ideologie divisive” all’interno dell’università. Nonostante gli sforzi della rettrice Drew Gilpin Faust per rispondere a queste pressioni, limitando in parte la libertà di parola, le critiche interni si sono intensificate.
La risposta della comunità accademica
Ben 700 membri del corpo docente hanno firmato una lettera chiedendo una difesa più robusta dei valori universitari e l’organizzazione di una risposta coordinata contro questi attacchi “antidemocratici”.
Riesame dei contratti federali
Recentemente, il governo ha annunciato un riesame dei contratti federali di Harvard, del valore di 255,6 milioni di dollari, e delle sovvenzioni future per un totale di 8,7 miliardi di dollari. Questo potrebbe tradursi in un taglio di ben 9 miliardi di dollari di finanziamenti, un’ulteriore manovra per esercitare pressione sull’accademia affinché adotti politiche più conformi alle linee dell’amministrazione.
Intimidazione e proteste
Il clima di intimidazione ha portato anche a reazioni clamorose. Recentemente, centinaia di ex studenti di Columbia hanno restituito i loro diplomi in segno di protesta dopo che l'università ha ceduto alle richieste governative. Inoltre, molte potenziali matricole stanno rifiutando di iscriversi, suscitando ulteriori preoccupazioni all'interno dell'istituto, portando infine alle dimissioni della presidente ad interim, Katrina Armstrong.
Il monito della segretaria dell'Istruzione
La segretaria dell'Istruzione, Linda McMahon, ha avvertito: “La reputazione di Harvard è macchiata, ha fatto torti agli studenti ebrei che devono essere corretti”. Questo nonostante la storica opposizione dell’ateneo ad ogni forma di discriminazione e la creazione di una task force dedicata a combattere i pregiudizi.
L'appello della comunità scientifica
In questo contesto allarmante, 1900 studiosi, tra cui medici, scienziati e ingegneri americani e residenti negli Stati Uniti, hanno firmato una lettera aperta contro gli attacchi dell'amministrazione alla scienza, denunciando la censura e la minaccia alle istituzioni scientifiche americane. Tra i firmatari ci sono anche riconosciuti Premi Nobel come Harvey J. Alter, scopritore del virus dell’Epatite C, e l’astrofisico Reinhard Genzel. “Abbiamo convinzioni politiche diverse, ma siamo uniti nel proteggere la ricerca scientifica indipendente. Il nostro è un SOS: stiamo tornando indietro di decenni” hanno affermato.
La battaglia per la libertà accademica
La battaglia per la libertà accademica è in pieno svolgimento e la comunità scientifica lancia un appello disperato per la protezione di valori fondamentali. La situazione a Harvard rappresenta un campanello d'allarme per tutte le istituzioni educative, segnalando che gli attacchi alla scienza e alla libertà di espressione sono più gravi di quanto si possa pensare.