Finanze

La quotazione dei BTp a 10 anni crolla: scoprilo ora!

2025-03-08

Autore: Luca

Negli ultimi giorni, i rendimenti dei titoli di Stato europei hanno subito un'impennata a causa del piano di riarmo annunciato dalla Commissione Europea. Questo ha causato un vero e proprio “sell-off” nel mercato obbligazionario, colpendo pesantemente anche i Bund tedeschi, che stanno affrontando un crollo storico. In Italia, lo spread è sceso sotto i 100 punti base, ma la quotazione dei BTp a 10 anni non mostra segni di festa per il Tesoro di Roma.

Rendimento e cedola netta effettiva

Il titolo di stato con scadenza il 1 agosto 2035 e cedola del 3,65% (ISIN: IT0005631590) è stato emesso nel gennaio di quest’anno. Negli scambi recenti, il BTp ha toccato un minimo di 97,45 centesimi, mentre solo una settimana fa si trovava a 101,36, mostrando una contrazione del 3,9% in pochissimo tempo. Questa situazione rappresenta una sfida per chi ha acquistato il titolo a prezzi più alti, mentre è un'opportunità per chi sta entrando ora sul mercato.

Il rendimento lordo, che a fine febbraio si attestava al 3,47%, ha raggiunto il 3,94%, mostrando un incremento di quasi mezzo punto percentuale. Questa variazione significa che chi acquista ora potrebbe incassare un 5% in più entro la scadenza rispetto a solo una settimana fa. Inoltre, la cedola netta effettiva è aumentata dal 3,15% al 3,28%, calcolata al netto dell’imposta del 12,50% e rapportata alla quotazione attuale.

È interessante notare che l’aumento della cedola è stato solo dello 0,13% (circa 0,15% lordo), suggerendo che la maggior parte del rendimento deriverebbe dalla plusvalenza alla scadenza. Con il Tesoro che rimborserà il titolo a 100, mentre gli investitori l’hanno acquistato a meno di 97,50, si prospetta una plusvalenza superiore al 2,50%.

Plusvalenze future

Tuttavia, per realizzare questo guadagno in conto capitale, i nuovi investitori dovranno pazientare oltre un decennio. Se si decidesse di rivendere prima della scadenza, il mercato dovrebbe mostrare una quotazione simile o superiore a quella di pochi giorni fa. In ogni caso, tale strategia comporterebbe la rinuncia ai pagamenti cedolari dopo la rivendita, con il rischio di dover accontentarsi solo della plusvalenza e di interessi minimi maturati.

Con l’emissione di nuovi BTp decennali prevista per la seconda metà dell’anno, si ipotizza che la cedola possa risultare più alta. Gli esperti avvertono, però, che nel volatile mondo dei mercati finanziari, anche pochi mesi possono sembrare un’eternità e le condizioni possono cambiare rapidamente, rendendo cruciale tenere d’occhio l'andamento dei tassi e delle scadenze.