Intrattenimento

Biancaneve: il remake live action Disney che ha lasciato tutti a bocca aperta (ma non in senso positivo)

2025-03-19

Autore: Francesco

Quando un gigante come Disney inizia a giocare con le date di uscita di un film, il disastro è già in atto. Colpito da una valanga di critiche, il remake live action di Biancaneve si è rivelato un flop clamoroso, con un cast tenuto in silenzio e assente dalle prime mondiali. Le manovre di contenimento della Disney non sono state sufficienti a fermare le critiche, rendendo chiaro che qualcosa non andava bene.

In un periodo in cui anche altri importanti titoli come Mickey17 stanno facendo parlare di sé, Biancaneve esce con l'oscura reputazione di essere un rifacimento inadeguato. L'interessante paradosso è che la pellicola è un disastro non per i motivi che ci si sarebbe aspettati. Non si tratta solo della protagonista diversa dall'immagine tradizionale di Biancaneve o della scelta discutibile di realizzare i nani in CGI; l'intera narrativa del film sembra mancare di coerenza e significato.

Uno dei problemi più evidenti è la trama confusa. Biancaneve viene presentata come una figura che non ha realmente una connessione chiara con l'espressione "bianca come la neve", ma piuttosto come qualcuno che "domina la neve", un concetto che non viene mai spiegato compiutamente e che lascia lo spettatore perplesso. La confusione sale quando ci si rende conto che ci sono buchi di trama enormi e che il racconto si allontana dal classico senza realmente reinventarlo. Non c'è una motivazione chiara per le sue origini e per i poteri attribuiti.

Si instaurano dinamiche strampalate in cui i genitori di Biancaneve desiderano ardentemente una figlia ma sembrano incapaci di affrontare le conseguenze della loro ricerca. L'elemento della matrigna cattiva è trattato in modo superficiale, contribuendo a quella che sembra una messinscena improvvisata più che un'opera pianificata. La regina malvagia sembra più un espediente narrativo che un personaggio sviluppato, un simbolo dell’egoismo capitalistico in un regno che, ironicamente, era stato presentato come utopico.

La regia di Marc Webb fallisce nel dare al film un'identità visiva coerente. Si nota chiaramente quali parti siano state girate all'aperto e quali in studio, contribuendo a un’atmosfera artificiale. In aggiunta, i costumi non riescono a trasmettere l'eleganza e il fascino che ci si aspetterebbe da un film che si basa su una delle storie più iconiche della Disney. Sembrano piuttosto confusi, con richiami a uno stile montano che invece di colpire lo spettatore risultano insignificanti.

Gli appassionati di cinema potrebbero trovarsi di fronte a una curva dell'ironia: proprio quando si pensava che Disney avesse esaurito le idee sui remake, Biancaneve arriva a dimostrare quanto in basso possa scendere una produzione di tali proporzioni.

Questo film, che cerca di aggiornare un classico, non solo delude le aspettative, ma mette in luce la mancanza di originalità e di coraggio creativo che caratterizzano molti dei recenti lavori Disney. I timori di un remake sbagliato si sono avverati e la sensazione generale è che, in un'industria cinematografica affannata nella ricerca di idee nuove, Biancaneve potrebbe essere un segnale di quanto sia necessario osare di più.