Pakhshan Azizi, una operatrice umanitaria di 40 anni originaria di Mahabad, è stata arrestata a Teheran il 4 agosto 2023.

La sua condanna a morte è stata confermata recentemente, alimentando le preoccupazioni per la crescente repressione in Iran.

Diverse organizzazioni non governative hanno denunciato che la Repubblica Islamica sta intensificando le condanne a morte per soffocare il movimento 'Donna, Vita, Libertà', che ha guadagnato slancio durante le recenti proteste.

Nel 2025, si stima che almeno 40 persone siano già state impiccate.

I diritti umani in Iran stanno vivendo un periodo di grave crisi, e la comunità internazionale è chiamata ad agire per salvare le vite di chi si oppone al regime.

È urgente una mobilitazione globale affinché casi come quello di Pakhshan non restino nel silenzio.

Ogni giorno, attivisti e cittadini comuni rischiano la loro vita per chiedere giustizia e libertà.

Il mondo sta osservando, e le azioni intraprese nei prossimi giorni potrebbero fare la differenza.