Iniziato lo smantellamento di "Arturo", la centrale di Caorso: Un passo decisivo verso la sostenibilità
2024-11-05
Autore: Maria
Sogin avvia le operazioni di smantellamento
Sogin ha avviato ufficialmente le operazioni di smantellamento della centrale nucleare di Caorso, conosciuta come "Arturo", situata alle porte di Cremona. Questo progetto non rappresenta solo una fase critica nel programma di dismissione, ma segna anche un'importante iniziativa verso il recupero sostenibile delle risorse.
Le prime attività: il "spooling"
Le prime attività riguardano il cosiddetto "spooling", una tecnica complessa in cui i tecnici tracciano attentamente i punti di taglio per smontare i componenti dell'impianto in pezzi gestibili. Questo approccio è fondamentale per garantire che ogni elemento venga identificato in modo chiaro e raggruppato secondo il proprio sistema di provenienza e contaminazione.
Costruzione dell'impianto elettrico di cantiere
Finora, il lavoro ha incluso la costruzione dell'impianto elettrico di cantiere e si prevede che le successive fasi comprendano l'installazione dei sistemi per la movimentazione dei materiali smantellati, così come un'area dedicata ai tagli a caldo, particolarmente progettata per affrontare i componenti più complessi.
Smantellamento dei materiali da piano campagna
I primi elementi ad essere smantellati verranno dalla zona a piano campagna, creando spazio per il trasporto di materiali dagli altri piani. Qui si trova un corridoio specificatamente creato, la "waste route", dove i componenti saranno trasferiti in sicurezza e preparati per la decontaminazione e riduzione volumetrica.
Piano di smantellamento organizzato in aree
Il piano di smantellamento è organizzato in "aree", ciascuna con un piano dettagliato per garantire il rispetto delle norme di sicurezza e delle indicazioni dell'Isin, l'Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione.
Materiale da smantellare e pratiche di economia circolare
In totale, verranno smantellate 3.400 tonnellate di materiale, di cui circa l'88% potrà essere riutilizzato dopo opportuni trattamenti, mentre il restante 12% verrà gestito come rifiuto radioattivo. La Sogin ha sottolineato l'importanza di questi processi per dimostrare la possibilità di adottare pratiche di economia circolare anche nel settore del decommissioning nucleare, contribuendo così allo sviluppo sostenibile del Paese.
La storia della centrale nucleare di "Arturo"
Ricordiamo che "Arturo" è stata la centrale nucleare più grande d'Italia, avviata nel 1977 da un consorzio di aziende tra cui ENEL, Ansaldo e GETSCO. Dopo aver raggiunto la prima criticità nel 1977 e il collegamento alla rete elettrica nel 1978, la centrale ha operato fino alla sua chiusura nel 1986, anno in cui ha prodotto un totale impressionante di 29 miliardi di kWh.
L'eredità del referendum sul nucleare del 1987
Il referendum sul nucleare del 1987 ha definitivamente segnato la fine delle operazioni di questa centrale, lasciando un'eredità di sfide e opportunità per il futuro della gestione delle risorse nucleari in Italia. Oggi, mentre lo smantellamento prosegue, la Sogin si impegna a trasformare questo processo in un esempio di buone pratiche per la sostenibilità ambientale.