Incentivi auto: bloccato l'ecobonus per il 2025, l'industria è in allerta!
2024-11-08
Autore: Chiara
Un drastico intervento del ministro Adolfo Urso ha chiuso definitivamente la stagione degli incentivi, ponendo fine agli ecobonus per il 2025 e oltre. Questo annuncio è avvenuto durante un incontro al Palazzo Madama, dove il ministro ha risposto alle domande di senatori del Partito Democratico come Boccia e Martella.
Risultati deludenti:
Urso ha evidenziato che gli incentivi per l'acquisto di auto non hanno prodotto i risultati sperati. “È giunto il momento di rinunciare ai bonus e redirigere le risorse verso investimenti produttivi”, ha affermato. I fondi disponibili saranno destinati agli operatori del settore auto piuttosto che ai consumatori, con un focus particolare sulla componentistica, fondamentale per il Made in Italy.
Le ripercussioni della transizione ecologica sono evidenti. Urso ha manifestato scetticismo riguardo alle norme europee che limitano il settore, ed ha recentemente firmato un provvedimento per avviare un nuovo sportello dedicato ai contratti di sviluppo con finanziamenti dal PNRR per le filiere strategiche nazionali, compreso il settore auto, con una dotazione iniziale di 500 milioni di euro, che potrebbe aumentare per sostenere il comparto fino al 2027.
Una crisi europea:
La crisi che affligge l'industria automobilistica non è solo italiana, ma colpisce l'intero settore europeo. Annunci di chiusure di stabilimenti, sia da parte di Stellantis che di altri grandi gruppi come Volkswagen e Nissan, dimostrano un momento di grande difficoltà. Con urgenti appelli all'European Union, Urso ha sottolineato la necessità di rivedere le normative del Green Deal, come richiesto anche da Mario Draghi nel suo report sulla competitività.
La paura della desertificazione:
Urso ha espresso preoccupazione circa il futuro dell'industria: “La decarbonizzazione non deve tradursi in una desertificazione industriale. Siamo sul bordo di un collasso per il settore auto europeo e non c'è più tempo da perdere”. È stato concordato un documento con la Repubblica Ceca per rivedere le regole sulle emissioni dei veicoli leggeri entro l'inizio del 2025. L'obiettivo di riduzione delle emissioni del 2035 rimane, ma il documento chiede un approccio basato sulla neutralità tecnologica.
Per rispettare gli attuali target emissivi ed evitare pesanti sanzioni che potrebbero ammontare a 17 miliardi di euro già nel prossimo anno, i produttori stanno limitando la produzione e tagliando posti di lavoro, una situazione complessa di cui si teme il prolungamento.
Un appello alla responsabilità:
Infine, il ministro ha lanciato un appello ai vertici di Stellantis: “Il 14 settembre avremo una riunione importante. Ci aspettiamo risposte chiare sul futuro degli stabilimenti e dei lavoratori italiani. È cruciale che venga fatta chiarezza per evitare ulteriori incertezze.”
La situazione attuale mette a rischio non solo l'occupazione, ma anche la competitività dell'industria automobilistica europea nel contesto globale. Il settore è in attesa di decisioni che potrebbero cambiargli il volto.