Finanze

I Rendimenti dei Bond Europei: Perché Potrebbero Tornare a Scendere

2025-03-27

Autore: Chiara

Marzo si è rivelato un mese turbolento per gli emittenti sovrani in Europa. I rendimenti dei bond europei hanno raggiunto livelli record, passando dal 3,47% del BTp a 10 anni di fine febbraio al 3,90% di ieri. Questo aumento significa maggiori costi di emissione per il Tesoro, ma offre agli investitori un'opportunità di ri-entrare nel mercato obbligazionario con acquisti mirati.

La risalita dei rendimenti è coltivata da vari eventi, tra cui l'annuncio dei dazi da parte dell'amministrazione Trump e il crescente riarmo europeo, che hanno suscitato preoccupazioni per l'inflazione e l'aumento dell'offerta di debito. La Germania ha sorpreso il mercato con un deficit previsto di 1.000 miliardi di euro in dieci anni, segnando una rottura con il precedente regime di austerità.

Mentre il tratto lungo della curva dei tassi ha registrato sensibili rialzi, il tratto breve sta beneficiando dell'attesa di un allentamento monetario da parte della Banca Centrale Europea (BCE). Entro la fine dell'anno, potrebbero essere implementati altri due tagli dei tassi dello 0,25%. Tuttavia, le previsioni sono mitigate: alcuni analisti avvertono che il rendimento del Bund a 10 anni potrebbe salire fino al 4%, scenario che rappresenterebbe una sfida per il mercato obbligazionario.

Nonostante queste preoccupazioni, l'emissione del BTp a 15 maggio 2029 ha evidenziato segnali rassicuranti: il prezzo di aggiudicazione è stato di 101,94, con un rendimento reale dell'1,02%. Questo titolo, con una cedola minima dell'1,50% e indicizzato all'inflazione, riflette le aspettative di inflazione del mercato in area 1,80%.

È interessante notare che, nonostante l'aumento dei rendimenti, il mercato non sembra temere un'inflazione elevata. Infatti, si stima che nei prossimi quattro anni l'inflazione nell'Eurozona rimarrà sotto il target BCE del 2%. Questo trend è confermato anche dal Bundei a 15 aprile 2030, che ieri offriva un rendimento dello 0,45%, indicando aspettative di inflazione contenuta intorno al 1,95%.

In un contesto di incertezza politica e commerciale, compreso il rischio dei dazi americani e le dinamiche del riarmo europeo, i rendimenti potrebbero riprendere a scendere. La necessità di un accordo commerciale tra UE e USA potrebbe ridurre le tensioni. Inoltre, molte nazioni europee non possono permettersi di aumentare in modo sostenibile la spesa militare.

In sintesi, se il clima di incertezze si attenua, i rendimenti a breve termine potrebbero beneficiare dei tagli dei tassi, mentre quelli a lungo termine potrebbero stabilizzarsi grazie a una diminuzione delle aspettative inflazionistiche. Per gli investitori, tuttavia, ci vorrà pazienza. Sono previsti periodi di stagnazione, durante i quali i prezzi dei bond oscilleranno, ma una stabilità finale potrebbe portare a una ripresa. La ripartenza del mercato obbligazionario è a portata di mano, ma è ancora lontana.