Guerra in Ucraina: Droni-esca russi turbano le difese ucraine e creano nuove tensioni in Europa
2024-11-14
Autore: Marco
Un recente attacco contro l'Ucraina ha rivelato l'uso di droni-esca russi disarmati, i quali sono stati progettati per saturare le difese aeree ucraine. Questa rivelazione, fornita dall'intelligence militare ucraina (HUR), ha sollevato gravi preoccupazioni riguardo al ruolo delle tecnologie occidentali in questi sistemi d'arma. I droni, noti come "Parodia", imitano la traccia radar dei temibili droni kamikaze Shahed-136 di produzione iraniana, utilizzati dalla Russia per colpire città e infrastrutture ucraine negli ultimi due anni.
Nel mese scorso, le forze russe hanno lanciato oltre 2.000 droni, di cui circa la metà potrebbe essere rappresentata da questi droni-esca. A complicare la situazione, due di questi dispositivi sono precipitasti in Moldavia, un paese non membro della NATO, destando preoccupazioni sulla sicurezza e stabilità della regione. L'analisi dei droni abbattuti ha mostrato la presenza di componenti elettronici, come microcontroller e antenne, molti dei quali prodotti in Europa e negli Stati Uniti, sollevando interrogativi su come la Russia sia riuscita a eludere le sanzioni internazionali.
Le autorità ucraine hanno pubblicato immagini di questi componenti su un portale governativo per denunciare la capacità di Mosca di aggirare le restrizioni e acquisire tecnologia dall'estero. Nonostante gli sforzi globali per limitare l'esportazione di materiali bellici, è evidente che i componenti occidentali continuano a infiltrarsi nei sistemi d'arma russi, rendendo difficile il monitoraggio delle esportazioni critiche.
In un'ulteriore escalation del conflitto, il Ministero della Difesa britannico ha registrato un incremento degli attacchi russi con droni monouso, segnalando che la Russia sta espandendo le sue capacità produttive e i siti di lancio.
La situazione è ulteriormente complicata da un attacco record subito domenica dall'aeronautica ucraina, con 145 droni identificati, di cui 62 distrutti. Diverse intrusioni nei cieli moldavi e bielorussi hanno suscitato nuove tensioni geopolitiche, con il ministro degli Esteri moldavo, Mihai Popsoi, che ha condannato le violazioni dello spazio aereo del suo paese, aumentando il sostegno alla causa ucraina.
Questo scenario evidenzia le complesse dinamiche della guerra in corso, con molteplici attori internazionali coinvolti e l'uso di tecnologie civili per fini militari, dimostrando come il conflitto si sia espanso ben oltre i confini dell'Ucraina.