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Guerra in Ucraina - Russia: L'UE sostiene Kiev ma Orban esclude un aiuto diretto

2025-03-20

Autore: Maria

In un incontro durante il Consiglio europeo a Bruxelles, Balazs Orban, principale consigliere politico del primo ministro ungherese Viktor Orban, ha dichiarato chiaramente che l'Ungheria sostiene il riarmo dell'Europa, ma non quello dell'Ucraina, affermando: "Supportiamo il piano di riarmo per l'Europa e degli Stati membri, ma non quello di Kiev". Questa posizione rappresenta una continuità della linea politica ungherese negli ultimi dieci anni, contrapposta a molti leader europei che invece vogliono aumentare la spesa per la difesa comune. Orban ha aggiunto che l'Unione Europea deve prima di tutto garantire la sicurezza del proprio popolo.

L'isolamento dell'Europa

Orban ha anche sottolineato che non si sente isolato, ma ritiene che l'Europa sia sempre più isolata. "Negli ultimi tre anni, abbiamo interrotto la cooperazione economica e energetica con la Russia, il che ha avuto pesanti conseguenze economiche per noi", ha spiegato, evidenziando la necessità di un cambiamento strategico per assicurare una crescita economica e una società stabile.

Riflessi sul futuro dell'UE e dell'Ucraina

Orban ha annunciato la volontà di consultare il popolo ungherese riguardo all'adesione dell'Ucraina all'Unione Europea, proponendo un referendum che si terrà prima dell’estate. Ha affermato che l'adesione dell'Ucraina sarebbe un onere significativo per l'Europa, sostenendo la necessità di una decisione democratica su un tema così rilevante.

Reazioni dalla Germania

Dopo la censura del think tank tedesco Dgap come "indesiderabile", il ministero degli Esteri tedesco ha condannato questa mossa di Russia, sottolineando l'importanza di mantenere il dialogo e la ricerca indipendente sulla situazione nell'Europa dell'Est.

Zelensky e le politiche della NATO

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, parlando da Oslo, ha espresso preoccupazione per la possibilità che l'ingresso dell'Ucraina nella NATO venga messo in discussione, definendola un "grande regalo a Putin". Zelensky ha sollecitato un avanzamento nelle trattative per l'adesione, sottolineando che l'Ucraina ha già soddisfatto i requisiti necessari ma si trova di fronte a ostacoli da parte di alcuni Stati membri dell'UE.

L'importanza del sostegno internazionale

Zelensky ha poi fatto appello affinché l'assistenza internazionale non si riduca, affermando che l'Ucraina ha bisogno di ulteriore supporto, in particolare in termini di difesa aerea e aiuti militari, evidenziando obiettivi concreti per garantire la sicurezza del paese. Ha richiesto investimenti per la produzione di armi in Ucraina, sostenendo che l'Europa debba garantire la sua indipendenza tecnologica e militare.

Crisi umanitaria e attacchi russi

Nel contesto degli attacchi russi che continuano a danneggiare l'infrastruttura energetica ucraina, Zelensky ha messo in guardia sui pericoli rappresentati da un Putin che non sembra intenzionato a fermarsi. Ha affermato che il supporto della comunità internazionale è cruciale, anche in termini di sanzioni.

Occasione storica per la Norvegia

Zelensky ha anche informato della sua visita a Oslo, dove discuterà con il premier norvegese su come migliorare il supporto a lungo termine per l'Ucraina. La Norvegia ha predisposto un aumento significativo degli aiuti militari e civili per l'Ucraina, portandoli a oltre 8 miliardi di dollari per quest'anno.

La situazione in Russia

Intanto, in Russia, il Cremlino ha accusato l'Europa di essersi militarizzata trasformandosi in una forza da guerra, mentre continua a pianificare negoziati con gli Stati Uniti riguardo alla situazione in Ucraina. Tuttavia, la Russia ha anche istituito misure di controllo sui cittadini ucraini presenti nel suo territorio, richiedendo loro di legalizzare la loro posizione entro il 2025.

Conclusioni

Le tensions tra le potenze europee e la Russia non accennano a diminuire, mentre l'Unione Europea cerca di mantenere unita la sua posizione nei confronti della guerra in corso. Il prossimo Consiglio europeo sarà cruciale per discutere le misure da prendere in risposta alla crisi energica e militare attuale.