
«Mia figlia si è tolta la vita a 15 anni. Ora ho paura di scoprire la verità nel suo telefono»
2025-03-28
Autore: Giovanni
La tragica storia di Dea Mastronardi e della madre Mirna ha toccato molti cuori. Dea, una ragazza di 15 anni, si è suicidata il 4 ottobre 2024 a Pisticci, in provincia di Matera. Era una studentessa al liceo scientifico di Policoro e, secondo la madre Mirna, la ragazza sembrava felice. "Dopo aver riso a scuola, studiato tutto il pomeriggio e chiesto alla nonna delle bombette siciliane, non avrei mai immaginato che potesse compiere un gesto così estremo", racconta Mirna in un'intervista a La Stampa. La madre descrive un legame profondo e affettuoso con Dea, vivendo insieme momenti unici. Tuttavia, l'oscurità è scesa inaspettatamente sulla loro vita.
Il cellulare di Dea è stato sequestrato dalle autorità per indagare sulle circostanze della sua morte. "Penso alla scatola nera", continua Mirna, "Ho trovato molte similitudini con il caso di una ragazzina britannica che ha compiuto un gesto simile nel 2017. È terribile scoprire che, mentre era circondata da affetto, la mia Dea potesse vivere un disagio così profondo. Ho paura di ciò che potrei trovare nel suo telefono, potrebbe rivelare un mondo spaventoso di isolamento e dolore".
I compagni di classe di Dea hanno commemorato la sua perdita lasciando fiori e frasi sul suo banco in aula, un gesto toccante che testimonia quanto fosse amata e desiderosa di accettazione. Mirna condivide che Dea ha affrontato gravi problemi di isolamento durante le scuole medie, una realtà dura che nessuno aveva compreso fino in fondo.
Per Mirna, Dea non era solo sua figlia, ma il fulcro della sua esistenza: "Mi ha trasformata, da donna single e trasgressiva a madre tenera e amorevole. Ho vissuto una gravidanza difficile, concepita con un uomo che amavo, ma che non mi ha mai ricambiata. Non avrei mai rinunciato a lei". Il tragico evento ha lasciato Mirna sola, accompagnata solo dalla gatta Mia.
In un toccante gesto di dolore, Mirna ha scritto una lettera alla premier Giorgia Meloni, chiedendo un maggiore impegno nella lotta contro il bullismo e il disagio adolescenziale. Con la speranza di sensibilizzare la società, Mirna desidera che nessun genitore debba mai più affrontare un simile atroce dolore. La storia di Dea deve servire da campanello d'allarme e ricordarci l’importanza di ascoltare e sostenere i giovani, prima che l’oscurità prenda il sopravvento.