
Droni iraniani e truppe russe in Africa: rivelazioni sorprendenti sui colloqui tra Trump e Putin
2025-03-19
Autore: Chiara
Nel pomeriggio di ieri, secondo il fuso orario italiano, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha avuto una conversazione telefonica con il suo omologo russo Vladimir Putin per discutere della possibilità di una tregua nel conflitto in Ucraina. Tuttavia, il comunicato della Casa Bianca mette in evidenza che i due leader hanno anche affrontato questioni relative al Medio Oriente, che non si limitano alla crisi a Gaza.
Secondo quanto dichiarato, Trump e Putin hanno concordato sull'importanza del Medio Oriente come area di cooperazione per prevenire futuri conflitti. Questo è particolarmente rilevante alla luce delle recenti tensioni nel Mar Rosso, dove gli Stati Uniti hanno intensificato la loro campagna militare contro gli Houthi in Yemen. Questi ribelli, sostenuti dall'Iran, sono stati esplicitamente collegati da Trump a Teheran, con il presidente statunitense che ha avvertito l'Iran delle gravi conseguenze di nuovi attacchi.
Trump ha descritto gli Houthi come "gangster sinistri" e ha avvisato Teheran che qualsiasi aggressione verrà affrontata con "grande forza". La Casa Bianca è ben consapevole che l’Iran, stringendo alleanze con la Russia, sta ampliando la sua influenza nel conflitto yemenita e oltre, attraverso il sostegno militare e finanziario ai suoi alleati, tra cui gli Houthi.
Un punto chiave del dialogo tra i due presidenti è stato l'accordo strategico firmato a gennaio di quest’anno tra Iran e Russia, un trattato che unisce i due Paesi su fronti economici e militari, creando un’alleanza contro le sanzioni internazionali che entrambi affrontano. Questo accordo non solo limita le operazioni militari da parte di uno dei due in caso di attacco da parte di un terzo, ma prevede anche un forte scambio di informazioni di intelligence e cooperazione su questioni di sicurezza.
La Casa Bianca sa che per ridurre l'attività degli Houthi dovrà adottare misure più drastiche contro l'Iran, dato che non ha intenzione di impegnarsi in un'operazione militare diretta. Le nuove sanzioni degli Stati Uniti sull'industria petrolifera iraniana, che rappresenta una fonte cruciale di introiti per il regime di Teheran, sono un indicativo di questa strategia.
Oltre agli sviluppi nel Medio Oriente, i colloqui hanno toccato anche la presenza russa in Africa. I contractor russi, operanti sotto il nome di "Africa Corp", stanno affinando le loro operazioni in diverse nazioni africane, non solo in Nord Africa, ma anche in regioni subsahariane, dove le milizie paramilitari russe si sono insediate nel tentativo di riempire il vuoto lasciato dalle truppe occidentali. Recentemente, Mosca ha siglato un accordo per la creazione di un porto sul Mar Rosso in Sudan, strategicamente importante per controllare le rotte marittime tra Nord America, Europa e Asia, e intensificare ulteriormente la sua influenza nell'Oceano Indiano.
In un contesto globale sempre più complesso, la cooperazione tra Iran e Russia può rappresentare una vera sfida per gli Stati Uniti e i loro alleati, costringendo Washington a rivedere le proprie strategie in Medio Oriente e Africa.