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Dollaro, Bitcoin e Wall Street esultano per Trump: ecco perché è un momento cruciale

2024-11-06

Autore: Francesco

Wall Street festeggia la schiacciante vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali americane, ma il resto del mondo, compresi Asia ed Europa, mostra preoccupazione, soprattutto a causa dei dazi.

La reazione del mercato è stata immediata: il dollaro e il Bitcoin sono esplosi, con quest'ultimo che ha raggiunto nuovi picchi storici. In particolare, il Nasdaq ha visto una crescita straordinaria, con il titolo Tesla, sostenuto da Elon Musk, che ha guadagnato un incredibile 14%. Anche i rendimenti dei titoli di Stato americani sono aumentati, mentre le materie prime, soprattutto il petrolio, hanno mostrato segni di debolezza. Le azioni cinesi, inizialmente colpite dalla notizia della vittoria di Trump, hanno accelerato la discesa, ma Tokyo (+2,6%) ha sorpreso con un forte balzo, mentre lo yen continua a deprezzarsi rispetto al dollaro.

In Europa la situazione è stata diversa. Nonostante un avvio ottimistico, favorito dai futures su Wall Street, le preoccupazioni relative ai dazi hanno rovesciato i principali indici. Milano ha chiuso in calo dell'1,54%, seguito da Francoforte (-1,13%) e Parigi (-0,5%). Londra ha visto una variazione minima con un calo dello 0,07%, mentre Madrid ha registrato la performance peggiore con un -2,93%. A mercati chiusi, il vice presidente della BCE, Luis de Guindos, ha avvertito riguardo agli effetti "enormi" che i dazi imposti da Trump potrebbero avere sull'economia globale. Ha dichiarato: "Se gli Stati Uniti impongono dazi del 60% su una nazione importante come la Cina, gli effetti diretti, indiretti e le deviazioni commerciali sarebbero devastanti".

Nel frattempo, gli investitori stanno adattando il cosiddetto "Trump trade" in modo diverso tra Europa e Stati Uniti. A Wall Street, l'esito elettorale è visto come positivo, poiché non ci sono rischi di contestazioni e l'impatto sulle politiche del nuovo presidente è immediato. Le attese sono per un taglio delle tasse, una maggiore deregolamentazione e l'introduzione di dazi, tutti elementi che potrebbero stimolare la crescita economica americana e aumentare i profitti delle aziende statunitensi. Tuttavia, queste strategie potrebbero portare a un aumento dell'inflazione.

La Federal Reserve si riunirà giovedì per una possibile modifica dei tassi, prevista intorno allo 0,25%. Gli investitori osservano con attenzione la situazione economica riguardante i Treasury, i cui rendimenti sono saliti in risposta alle preoccupazioni sul deficit e la sostenibilità del debito americano. Sebbene queste ombre non spaventino al momento i mercati azionari, ci sono preoccupazioni sul futuro dell'economia statunitense e sull'indipendenza della Fed durante il secondo mandato di Trump. Per la Fed, che mira a mantenere l'inflazione al 2% e proteggere il mercato del lavoro, le politiche dell'amministrazione Trump potrebbero rappresentare un ostacolo significativo.

Inoltre, il forte sostegno della politica protezionistica ha rafforzato il dollaro, facendo perdere all'euro oltre il 2% (scendendo fino a 1.0683 dollari, il minimo dal 2016) per poi recuperare nella chiusura della giornata a 1.0749 dollari. La promessa di Trump di trasformare gli Stati Uniti nella capitale mondiale delle criptovalute ha avuto un impatto straordinario, portando il Bitcoin a superare i 75.000 dollari e mirando a toccare l’incredibile soglia degli 80.000 dollari. Questo scenario potrebbe segnare un cambiamento epocale nelle dinamiche economiche globali e il mercato continuerà a monitorare da vicino gli sviluppi futuri.

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