Salute

Farmaci in Italia: Cresce l'uso di Antibiotici e Antidiabetici, mentre i Generici ristagnano

2024-11-12

Autore: Chiara

Negli ultimi dati forniti dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) attraverso il rapporto Osmed 2023, emerge un quadro allarmante riguardo al consumo di farmaci nel nostro Paese. Il consumo di antibiotici è aumentato del 6,4% rispetto all'anno precedente, con un consumo medio che raggiunge le 17,2 dosi giornaliere per 1000 abitanti. La situazione è particolarmente critica nel Sud, con il 44,8% della popolazione che ha ricevuto almeno una prescrizione. Inoltre, l'Italia si trova al primo posto in Europa per le morti causate da resistenza agli antibiotici, con oltre 11.000 vittime ogni anno.

Contemporaneamente, c'è un boom degli antidiabetici, in particolare degli antiobesità come la semaglutide, che ha visto un incremento della spesa del 52,3% e del 75,9% nei consumi. Questo fenomeno è legato all'aumento dei tassi di obesità nel Paese, che colpisce circa il 10% della popolazione.

Un altro aspetto preoccupante è l'uso limitato dei farmaci generici, nei quali l'Italia è terz'ultima in Europa con un'incidenza pari al 22,8% del totale. Nonostante un miglioramento, il tasso di consumo rimane lontano da quello di altri Paesi, come la Gran Bretagna, dove supera il 60%. Gli esperti suggeriscono che una maggiore informazione e formazione sull'importanza dei generici potrebbe contribuire a migliorare questa situazione. Infatti, il costo dei farmaci di marca continua a gravare notevolmente sulle tasche degli italiani, che nel 2023 hanno speso più di un miliardo di euro in differenze di prezzo.

In aggiunta, la spesa totale per farmaci ha raggiunto nel 2023 i 36,2 miliardi di euro, con un 68,7% rimborsato dal Servizio sanitario nazionale (Ssn). La spesa a carico del cittadino per ticket e compartecipazione ha visto un incremento, rendendo sempre più difficile l'accesso ai farmaci da parte di una porzione di popolazione, specialmente delle fasce più vulnerabili come gli anziani.

Infine, la crescita esponenziale dei farmaci di fascia C, che è aumentata del 9,8%, mette in evidenza una mutazione nella prescrizione, sempre più orientata verso medicinali costosi e meno accessibili per i cittadini comuni. Il futuro della salute dei cittadini italiani dipende così da una riforma incisiva sul sistema di prescrizioni e da una maggiore attenzione all'appropriatezza terapeutica.