Nazionale

Delegati Sinodali: La Chiesa deve Uscire dalla Comfort Zone!

2024-11-16

Autore: Maria

I delegati delle diocesi italiane si sono riuniti in un momento decisivo per la Chiesa, all'interno della Basilica di San Paolo fuori le Mura a Roma. Il messaggio chiave emerso è chiaro: la Chiesa deve abbandonare la sua comfort zone e rinnovarsi per affrontare le sfide del mondo contemporaneo. Tra le parole da evitare ci sono frasi come “si è sempre fatto così”, immobilismo e individualismo. Al contrario, i partecipanti hanno sottolineato l'importanza di termini come ‘Chiesa in uscita’, ‘ascolto’, ‘sinodalità’ e ‘conversione pastorale’, evidenziando che il cambiamento linguistico riflette la necessità di un vero mutamento culturale.

Milena Libutti, delegata della diocesi di Palermo, ha definito questo momento come ‘straordinario’, ponendo l'accento su un nuovo modo di interagire tra vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose, e laici. Questa varietà di partecipazione, che cinque anni fa era impensabile, offre un'opportunità unica per testimoniare una comunità coesa che può resistere all’individualismo dilagante.

Simona Pancaldo, delegata della diocesi di Albano, ha messo in evidenza l’importanza della domanda e dell’ascolto attivo in questa trasformazione. Secondo lei, la Chiesa deve rinnovare il proprio linguaggio e le modalità di evangelizzazione, portando il Vangelo nei luoghi che contano nella vita quotidiana delle persone: cultura, politica e società civile.

Marcello Musacchi, facilitatore dell’Assemblea, ha parlato di una ‘triplice conversione’: soggettiva, comunitaria e strutturale, necessaria per migliorare le relazioni con gli altri e far sentire la voce della Chiesa nel dibattito sociale e politico. È imperativo infatti che la Chiesa riprenda il suo ruolo nelle questioni fondamentali della vita della società.

Marco Peduzzi dalla diocesi di Biella ha evidenziato l’urgenza di affrontare la crisi della fede, in particolare tra i giovani. Gli abbandoni dalle comunità ecclesiali sono palpabili e le statistiche mostrano un crescente distacco dalla Chiesa. Il fenomeno non è solo un sintomo, ma una chiamata a rinnovare l’impegno nella fede e a rafforzare la centralità di Gesù.

Nunzia Lestingi, della diocesi di Fabriano-Matelica, ha espresso preoccupazione per i giovani che si allontanano, suggerendo che i luoghi tradizionali di culto e di incontro, come le chiese, non risuonano più con le loro esperienze e ideali. È fondamentale che la Chiesa esca fuori, impari il linguaggio dei giovani e si impegni attivamente nei luoghi in cui essi vivono. "La sfida è quella di comunicare il Vangelo in modo che parli alle nuove generazioni, utilizzando i mezzi e le modalità che colpiscono il loro cuore", ha affermato Lestingi, ispirandosi all'esempio di Gesù.

In sintesi, i delegati hanno evidenziato la necessità di un verdadeiro ‘rinnovamento’ che permetta alla Chiesa di trovare nuove strade per raggiungere e coinvolgere le persone, evitando di rimanere intrappolata in tradizioni statiche che non rispondono più alle necessità del presente. Solo così la Chiesa potrà sì diventare un faro di speranza, ma anche un attore attivo nella società contemporanea!