Finanze

Dazi e crisi economica: l'Europa in allerta mentre le Borse crollano

2025-03-31

Autore: Alessandra

L'economia globale è ora nelle mani di Donald Trump, in un clima di attesa tesa in vista dell'annuncio dei nuovi dazi previsto per il 2 aprile, una data ribattezzata come il 'giorno della liberazione' per gli Stati Uniti dalle pratiche commerciali scorrette interiori. Mentre il presidente americano si prepara a rivelare le sue intenzioni, l'Unione Europea sta organizzando una risposta 'senza linee rosse', contribuendo così a creare un clima di incertezza sui mercati finanziari.

Le borse mondiali hanno reagito negativamente, con l'Asia grondante in rosso, mentre a Tokyo si è registrato un calo del 4,05%. Anche nelle piazze europee, i mercati sono in crisi: Milano ha visto una flessione dell'1,77%, Parigi dell'1,58% e Francoforte dell'1,33%. Durante il mese di marzo, Wall Street ha documentato il suo calo mensile più significativo in oltre due anni, evidenziando la crescente preoccupazione nel mercato. Al contempo, l'oro ha toccato un nuovo record, a 3.115 dollari l'oncia, suggerendo che gli investitori cercano rifugi più sicuri.

L'Europa, attenta alle manovre americane, sta elaborando misure specifiche in risposta ai dazi. Secondo indiscrezioni da fonti spagnole, Bruxelles starebbe considerando l'attuazione di un 'strumento anti-coercizione' che potrebbe escludere le aziende americane dalle gare di appalto e bloccare altri scambi commerciali. Questo approccio potrebbe innescare una vera guerra commerciale, portando a gravi conseguenze economiche per entrambe le sponde dell’Atlantico.

Rimanendo sugli sviluppi all'interno della Casa Bianca, le dichiarazioni di Trump oscillano tra l'inasprimento e il conciliatorismo. Solo due giorni prima dell'annuncio dei dazi, il presidente ha indicato una possibile 'pausa' per alcune nazioni, ma nel weekend ha cambiato rotta minacciando dazi universali. Gli analisti avvertono che tali misure potrebbero tradursi in un aumento dei prezzi per i consumatori americani e un'aggravante sul debito nazionale.

In un contesto di crescenti timori per la stagflazione e il calo della fiducia dei consumatori, le valutazioni sembrano preoccupare anche i leader economici. Larry Fink di BlackRock ha messo in guardia sul ritorno del protezionismo e sulle sue potenziali conseguenze per i risparmi e le pensioni degli americani. Il futuro economico appare incerto e, se i dazi dovessero concretizzarsi, il costo di questa strategia protezionistica potrebbe ricadere duramente sui cittadini americani, gettando ulteriori ombre su un’economia già vulnerabile.