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2025-03-14

Autore: Maria

Roma, 14 mar. - Negli ultimi anni, il panorama della medicina ha assistito a cambiamenti epocali, soprattutto nel trattamento dell'Egpa (granulomatosi eosinofilica con poliangite), una patologia rara che coinvolge i vasi sanguigni di piccole e medie dimensioni. Giacomo Emmi, professore di Medicina interna all'Università di Trieste, ha sottolineato come l'introduzione di farmaci come il mepolizumab ha trasformato radicalmente la vita di molti pazienti. Fino a pochi anni fa, il cortisone era l'unica vera opzione disponibile e i pazienti dovevano affrontare numerosi effetti collaterali, tra cui osteoporosi e un maggior rischio di infezioni. Oggi, molti di loro riescono a controllare la malattia con una riduzione significativa del cortisone o addirittura senza di esso, migliorando notevolmente la loro qualità di vita.

Francesca R. Torracca, presidente dell'Associazione pazienti sindrome di Churg Strauss (Apacs), ha evidenziato l'importanza di avere un trattamento efficace e panorami di cura sviluppati in modo multidisciplinare, coinvolgendo reumatologi, immunologi, pneumologi e altri specialisti. Ha ricordato anche come la diagnosi precoce sia fondamentale: nonostante i progressi, molti pazienti continuano a ricevere una diagnosi tardiva, spesso solo dopo danni o complicazioni gravi.

Grazie ai nuovi farmaci, il traguardo di non dover più fare uso di corticostiroidi a vita è ora alla portata, portando a un miglioramento complessivo del benessere. Tuttavia, la problematica principale rimane l'approccio diagnostico; i sintomi iniziali possono essere confusi con quelli di altre malattie respiratorie, il che porta a ritardi nel trattamento efficace e a patologie comorbide che complicano ulteriormente la gestione della malattia.

Torracca ha anche accennato alla necessità di riconoscere ufficialmente l'invalidità civile per i pazienti con Egpa, dato che la patologia non ha un proprio codice di invalidità e viene valutata in base ad altre malattie, spesso molto diverse nella loro complessità e gestione.

L'Associazione Apacs continua a lavorare incessantemente, portando avanti campagne di sensibilizzazione e supporto ai pazienti in tutta Italia. La malattia, pur essendo rara, mostra un potenziale di crescita nell'attenzione pubblica e nella ricerca, grazie anche alla collaborazioni tra medici e istituzioni e all'innovazione nel trattamento. Con un forte impegno da parte della comunità scientifica, le speranze per i pazienti con Egpa sono in costante aumento.