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Cina intensifica la lotta contro le truffe: chi risponde a numeri esteri rischia il blocco dei conti

2025-03-24

Autore: Maria

Un approccio drastico e senza precedenti quello adottato dalla Cina contro le truffe telefoniche e online, un fenomeno che miete vittime da oltre tre decenni. Tutto inizia spesso con una telefonata dal numero 96100, la hotline 'allerta e dissuasione', che può portare a visite indesiderate da parte della polizia e a lunghi interrogatori sui contatti con l'estero. In base a un nuovo protocollo, chi risponde a numeri esteri ora è soggetto al congelamento dei conti bancari.

Il governo cinese ha intensificato gli sforzi per combattere questo fenomeno, registrando, secondo l'ultimo rapporto della Corte Suprema del Popolo, una cifra impressionante di 40.000 casi di frodi risolti nel 2024, con oltre 67.000 sospettati portati davanti alla giustizia. Questi numeri rappresentano un aumento quasi del 60% rispetto all'anno precedente e la maggior parte delle vittime ha un'età media di 37 anni, con il 62% compreso tra i 18 e i 40 anni. Tuttavia, esperti sottolineano che il reale numero delle vittime potrebbe essere molto più alto, dato che molte persone non segnalano le frodi per vergogna, specialmente nei casi di frodi romantiche o sessuali.

Il contesto è allarmante: l'emergere di nuove tecnologie sofisticate consente ai gruppi criminali di operare a livelli industriali. Tra i salvataggi clamorosi c'è quello dell'attore Wang Xing, scomparso in Thailandia e riportato a casa dopo essere stato rintracciato in un centro per truffati in Myanmar. Questa vicenda ha acceso i riflettori sulle reti criminali operanti in tutta la regione.

La lotta alle frodi ha preso piede nel 2021, quando il presidente Xi Jinping ha ordinato una repressione mirata. Tra le misure adottate ci sono stati ampi poteri per la polizia e nuove leggi sul monitoraggio delle transazioni sospette. La Cina afferma di aver prevenuto perdite per oltre 1,1 trilioni di yuan (circa 140 miliardi di dollari) grazie a una campagna di sensibilizzazione della popolazione, che ha messo in discussione i confini tra sicurezza e privacy.

I contatti notturni delle autorità cinesi per indagini su risposte a numeri esteri sono diventati una pratica comune. Le truffe, con centri operativi in paesi come le Filippine e la Cambogia, hanno raggiunto un livello di sofisticazione allarmante, approfittando delle difficoltà economiche dei cinesi. L'essere attratti da promesse di lavoro smaglianti, complete di vitto, alloggio e libertà dalle restrizioni sanitarie, ha portato molte persone a cadere nella rete delle truffe.

Le operazioni di truffa ora non si limitano più a semplici inganni, ma includono anche traffico di esseri umani, con le vittime costrette a perpetrarle stesse. Scoprire il pericoloso mondo dei "macellatori di maiali", persone rese complici delle frodi, è un segnale inquietante del livello di sfruttamento raggiunto nel settore.

Le autorità cinesi hanno intensificato le operazioni di salvataggio, con oltre 53.000 sospettati arrestati in Myanmar tra il 2023 e la fine del 2024. Una serie di operazioni culmine culminata nell'arresto di membri del potente clan sino-birmano dei Ming, portando a reazioni sia in Cina che in Thailandia riguardo all’inefficacia iniziale nel combattere questo fenomeno. Secondo esperti, questo recente giro di vite è in parte dovuto alle pressioni interne, con le autorità tailandesi costrette a reagire per la crescente indignazione popolare. Ivan Franceschini, esperto di studi cinesi, suggerisce che questo segnale di cooperazione internazionale potrebbe essere un precedente per future azioni congiunte.