Salute

Alzheimer: la rivoluzione del farmaco che frena la malattia è finalmente qui!

2024-11-15

Autore: Giovanni

Dopo l'approvazione negli Stati Uniti, in Giappone, e nel Regno Unito, anche l'Unione Europea ha finalmente detto sì al farmaco anti-Alzheimer lecanemab. Questo sorprendente trattamento, se somministrato in fase precoce, ha dimostrato di poter rallentare la progressione della malattia, portando nuove speranze a milioni di pazienti e familiari.

Il Comitato per i farmaci a uso umano dell'Ema ha raccomandato l'approvazione del farmaco per gli adulti con lieve compromissione cognitiva e demenza lieve legata al morbo di Alzheimer. Questa decisione segna un passo cruciale nella lotta contro una delle malattie neurodegenerative più temute, con oltre 600.000 persone affette solo in Italia.

La nuova analisi dei dati ha portato a questa decisione positiva, a dispetto di un parere negativo espresso la scorsa estate. Ora, la palla passa alla Commissione europea che dovrà prendere la decisione finale, attesa nei prossimi due mesi.

I clinici esprimono entusiasmo per questa approvazione storica. Alessandro Padovani e Marco Bozzali, rispettivamente presidenti delle società italiana di neurologia e per lo studio delle demenze, hanno dichiarato: "Questa notizia rappresenta un cambiamento significativo nel trattamento per i pazienti con Alzheimer, specialmente quelli nelle fasi iniziali, per i quali è possibile contrastare la progressione della malattia."

Tuttavia, gli esperti lanciano un monito sulla cautela: "Non tutti i malati beneficeranno di questo trattamento", avvertono. Le attese sono ora puntate anche sull'Aifa, l'Agenzia Italiana del Farmaco, che deve decidere quali centri in Italia potranno somministrare il lecanemab.

Inoltre, ci sono altre speranze all’orizzonte: diversi farmaci con meccanismi d'azione simili potrebbero essere autorizzati nei prossimi anni, offrendo ulteriori opzioni per i pazienti.

L'approvazione del lecanemab non rappresenta solo un avanzamento scientifico, ma un'occasione per infondere coraggio e promuovere la ricerca continua in un campo così vulnerabile e delicato. La lotta contro l'Alzheimer è più viva che mai!