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Allerta in Italia: i giudici di Roma rinviano la questione migranti alla Corte Ue!

2024-11-11

Autore: Francesco

Un colpo di scena per la gestione dei migranti in Italia

i giudici della sezione immigrazione del tribunale di Roma hanno annunciato un nuovo rinvio concernente il caso dei sette migranti che erano stati trasferiti sulla nave Libra in Albania. Questa controversia è stata rimandata alla Corte di giustizia dell'Unione Europea.

Stato attuale dei migranti

Poiché non è stata emessa la convalida dei fermi disposti dal questore di Roma entro le 48 ore previste, i migranti egiziani e bengalesi coinvolti nella questione sono attualmente liberi. Non potendo rimanere in Albania come stabilito dal protocollo sottoscritto tra Giorgia Meloni ed Edi Rama, dovranno tornare in Italia, e sono previsti arrivi a Brindisi nelle prossime ore.

Diritto di asilo negato

Le commissioni territoriali avevano già negato, in via temporanea, il diritto di asilo a cinque di questi migranti, il che ha reso sostanzialmente non necessarie le udienze sul trattenimento, come sottolineato dall'avvocato Rosa Emanuele Lo Faro, esperta in diritto degli stranieri. La situazione di altri due migranti è ancora in fase di valutazione, ma anche per loro il tribunale di Roma ha stabilito che non possano rimanere trattenuti.

Contesto problematico

Questo sviluppo si inserisce in un contesto già problematico, poiché il primo gruppo di dodici migranti, soccorsi dalla guardia di finanza e inviati al centro di Gjader, ha subito una sorte simile. Due aspetti distintivi emergono da questo caso: la disapplicazione del decreto sui Paesi sicuri, redatto in fretta polemica dal governo, e il rinvio alla Corte di giustizia europea che ha, il 4 ottobre, stabilito che un Paese può essere considerato sicuro solo se lo è in ogni sua parte.

Richiesta di chiarimenti dalla Corte Ue

Il tribunale di Bologna, così come quello di Catania, si era già rivolto alla Corte Ue, rendendo questo rinvio un episodio non isolato. Per Roma, questo nuovo rinvio rappresenta un freno significativo al controverso progetto di gestione migratoria in Albania, che ha comportato costi miliardari per lo Stato, senza però raggiungere i risultati sperati.

Implicazioni legali e amministrative

In una nota ufficiale, la presidente della sezione immigrazione, Luciana Sangiovanni, sottolinea che i criteri per identificare uno Stato come sicuro sono previsti dal diritto dell'Unione Europea. Il giudice ha quindi l'obbligo di garantire che queste normative siano applicate correttamente, in linea con la legislazione nazionale.

Tensioni in aumento

Non si ferma qui la tensione: i migranti del primo gruppo trasferito in Albania hanno anche impugnato i dinieghi delle loro richieste di asilo. Il tribunale di Roma ha sospeso diverse di queste decisioni, in attesa della valutazione della Corte Europea. È emerso che non sono disponibili registrazioni video delle audizioni presso la commissione territoriale, aggiungendo ulteriori problemi alle già complesse dinamiche dei centri di detenzione e rimpatrio di Gjader.

Critiche su spese e risorse

Infine, ci si domanda come possano essere stati spesi oltre un milione di euro per l'attivazione di aule per le audizioni virtuali senza che tali risorse si traducano in efficienza. La situazione rimane critica, e l'eco della bagarre politica si fa sentire sempre più forte.