Salute

Accordi bilaterali tra Regioni: Una mossa strategica per fermare l'emigrazione dei calabresi in cerca di cure sanitarie

2025-01-22

Autore: Marco

Grazie alla recente legge di Bilancio, si aprono nuove strade per affrontare il crescente fenomeno migratorio sanitario che colpisce la Calabria. Infatti, il costo delle cure al di fuori della regione ha un impatto devastante sulle finanze sanitarie locali. Nel 2024 la Calabria ha già dovuto affrontare una spesa considerevole poiché molti calabresi cercano risposte più efficaci per le loro esigenze sanitarie in altre regioni italiane.

Cifre da allarme rosso

Le statistiche parlano chiaro: la Calabria sta vivendo una vera e propria crisi. Nonostante il Governo abbia destinato maggiori risorse al sistema sanitario calabrese per il 2024 rispetto all'anno precedente, una parte significativa di questi fondi è stata trasferita ad altre regioni, con un saldo negativo di ben 304 milioni sui quattro miliardi inizialmente previsti. Questo segna un aumento della mobilitazione interregionale di 52 milioni, un segnale inquietante di un trend in continua crescita.

Novità nella legge di Bilancio

Per cercare di contrastare questa tendenza, la legge di Bilancio ha introdotto misure specifiche. Ogni Regione sarà ora obbligata a firmare accordi bilaterali con le altre regioni, al fine di gestire la mobilità sanitaria interregionale e le risorse conseguenti. Questo è un passo importante per garantire che i servizi medici siano erogati in modo equo e sostenibile.

Accordi bilaterali: un passo fondamentale

Non solo le regioni confinanti, ma anche quelle più lontane dovranno collaborare. Il Comitato permanente per la verifica dell'erogazione dei livelli essenziali di assistenza avrà il compito di monitorare il rispetto di questi accordi. Le Regioni dovranno affrontare il fenomeno della mobilità apparente e ”di confine”, per garantire che tutte le richieste siano gestite correttamente.

Il caso della Calabria

Particolare attenzione è rivolta alla Calabria, che presenta un elevato tasso di mobilità passiva nel settore sanitario, pari almeno al 20% del fabbisogno annuale standard. Gli accordi tra le regioni coinvolte aiuteranno a migliorare la situazione attuale, garantendo così ai calabresi cure più efficaci e tempestive, vicino a casa.

Studio della Fondazione Gimbe

In aggiunta, la Cittadella ha incaricato la Fondazione Gimbe di condurre uno studio sui fattori che influenzano la mobilità sanitaria. Questo studio servirà come punto di partenza per sviluppare strategie mirate a ridurre il fenomeno della mobilità apparente, che coinvolge calabresi residenti altrove ma che continuano a registrarsi come residenti in Calabria.

Mobilità apparente: un fenomeno complesso

Il fenomeno della mobilità apparente include diverse categorie: studenti, lavoratori, persone in trasferta per motivi personali o professionali, e anziani che si trasferiscono dai figli per lunghi periodi. Comprendere le dinamiche di questo fenomeno è cruciale per il futuro della sanità calabrese.

Qual è il futuro della sanità calabrese?

L'introduzione di accordi bilaterali può finalmente spezzare il ciclo di emigrazione sanitaria, restituendo ai calabresi l'accesso a cure di qualità all'interno della loro regione. Il tempo dirà se queste misure saranno sufficienti per invertire la tendenza.