Zuckerberg annuncia: «Collaborerò con Trump contro la censura!» Meta abbandona il fact-checking
2025-01-07
Autore: Giovanni
Meta e la fine del fact-checking
Il CEO di Meta, Mark Zuckerberg, ha ufficialmente comunicato la fine del programma di fact-checking su Facebook e Instagram, in un messaggio che sembra un chiaro segnale di allineamento con Donald Trump e le sue posizioni sul tema della libertà di espressione. Questa decisione ha sollevato non poche polemiche, soprattutto per il contesto attuale in cui la destra sta guadagnando terreno ideologico, privilegiando l'idea di una completa libertà di espressione a discapito della lotta contro la disinformazione e i discorsi d'odio online.
Le dichiarazioni di Zuckerberg
Zuckerberg ha dichiarato: «Ci libereremo dei fact-checker e introdurremo note della comunità, simili a quelle di X, partendo dagli Stati Uniti». Tuttavia, ha escluso qualsiasi modifica immediata per l'Unione Europea e la Gran Bretagna, dove vigono normative più rigide riguardo alle responsabilità delle piattaforme social per i contenuti pubblicati.
Critica alle normative europee
Il CEO ha anche lanciato un attacco contro le leggi europee che, secondo lui, favoriscono la censura e ostacolano l'innovazione: «Ci alleeremo con Trump per resistere ai governi che minacciano le aziende americane e premono per una maggiore censura». Ha criticato l'amministrazione Biden per le sue politiche, sostenendo che abbiano esercitato pressioni contro le aziende statunitensi e promuovendo un clima di censura.
Giustificazioni di Zuckerberg
Zuckerberg ha giustificato la sua decisione affermando che i fact-checker erano diventati troppo politicizzati e avevano portato a una perdita di fiducia tra gli utenti. Ha osservato che ciò che era iniziato come uno sforzo per promuovere inclusività è stato interpretato come un tentativo di silenziare voci dissenzienti. Riconosce, tuttavia, che questa nuova direzione comporterà un aumento dei contenuti problematici sulla piattaforma: «È il prezzo da pagare per il free speech».
Il programma di fact-checking e il nuovo sistema
Meta aveva implementato il programma di fact-checking nel 2016, collabborando con organizzazioni indipendenti per verificare i post considerati fuorvianti. La nuova proposta prevede l'adozione di un sistema di "community notes", che coinvolge utenti con opinioni diverse per fornire contesto a contenuti controversi. Tuttavia, questo sistema è stato criticato per non aver risolto il problema della disinformazione, come dimostrato dalla situazione su X, dove Elon Musk ha alimentato un ambiente di provocazioni contro leader europei.
Legami tra Zuckerberg e Trump
Inoltre, è interessante notare come Zuckerberg abbia già dimostrato il suo sostegno a Trump donando un milione di dollari per la sua cerimonia di insediamento e includendo Dana White, noto promotore di eventi di arti marziali miste e alleato di Trump, nel consiglio di amministrazione di Meta. Questo sviluppo potrebbe indicare un crescente legame tra Zuckerberg e le forze politiche conservatrici, in un momento in cui le piattaforme social stanno affrontando pressioni sempre maggiori riguardo alla regolamentazione e alla gestione dei contenuti. Il panorama digitale è in continua evoluzione e la scelta di Meta di abbandonare il fact-checking offre un'opportunità senza precedenti per i gruppi di destra e i propagatori di disinformazione.