Salute

Una vita dedicata agli altri, ora lotta per la sua salute: il farmaco salvavita è inaccessibile

2025-01-04

Autore: Chiara

Il lutezio-177 PSMA è un farmaco innovativo che sta cambiando le prospettive per i pazienti con cancro alla prostata in fase avanzata. Per Giuseppe Marenga, un medico chirurgo d'urgenza di 65 anni del policlinico Umberto I di Roma e professore all'Università La Sapienza, rappresenta l'ultima possibilità di contrastare la malattia che lo ha colpito due anni fa. Il 16 dicembre, Giuseppe volerà a Innsbruck, in Austria, per ricevere il trattamento. In Italia, tuttavia, il farmaco è troppo costoso e non è rimborsato dal Servizio Sanitario Nazionale, sebbene sia autorizzato dall'Aifa da oltre un anno e mezzo.

"Era novembre 2022 quando mi è stato diagnosticato il cancro alla prostata con metastasi", racconta Giuseppe. Inizialmente ha affrontato un ciclo di chemioterapia seguito da radioterapia, ottenendo risultati inaspettatamente positivi che gli hanno consentito di tornare in parte al lavoro. Tuttavia, un forte dolore alla gamba sinistra, insorto a maggio 2024, ha rivelato la gravità della sua condizione: una risonanza magnetica ha mostrato una frattura patologica causata da una metastasi, mentre una TAC ha rivelato masse tumorali anche nel fegato.

Il sistema sanitario italiano fatica a garantire ai pazienti accesso a cure all'avanguardia, e la situazione di Giuseppe solleva interrogativi importanti sulla sostenibilità e l'efficacia del modello sanitario. Mentre Giuseppe cerca di trovare soluzioni all'estero, molti altri pazienti si trovano nella stessa situazione, costretti a scegliere tra il debito e la speranza di vita. Questo caso pone anche una riflessione sulla necessità di riforme strutturali nel sistema sanitario per garantire che le terapie essenziali siano accessibili a chi ne ha bisogno.