La Russia ha annunciato il controllo di nuovi territori. Nelle ultime ore, sono stati conquistati il villaggio di Chtchebraki nella regione meridionale di Zaporijjia e il villaggio di Panteleimonivka nella regione orientale di Donetsk. Questo sviluppo segna un'ulteriore escalation del conflitto in corso.

Con l’approssimarsi della primavera, il Governo ucraino avverte che la Russia sta programmando una nuova offensiva militare per intensificare la pressione su Kiev e migliorare la propria posizione nei colloqui di cessate il fuoco. Gli analisti ritengono che Vladimir Putin possa utilizzare questo momento per ritardare le trattative per una pausa nei combattimenti. Il Cremlino starebbe valutando di attaccare su diversi fronti lungo un fronte largo 1.000 chilometri.

Il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accettato la situazione con una nota di forte critica nei confronti della Russia, affermando che Mosca sta ironizzando gli sforzi di pace della comunità internazionale. "Negli ultimi giorni, la Russia ha lanciato un attacco aereo su Kiev utilizzando oltre 170 droni, compresi più di 100 Shaheed", ha avvertito, sottolineando che a Dnipro sono morte quattro persone a causa di questi attacchi. Zelensky ha esortato gli alleati, in particolare gli Stati Uniti, a agire con decisione nei confronti della Russia.

In un’azione di rappresaglia, l’Aeronautica Militare ucraina ha colpito una base russa a Pogar, nella regione di Bryansk, distruggendo infrastrutture militari e riducendo la capacità offensiva russa. Si stima che l’attacco abbia provocato la morte tra i 15 e i 40 soldati russi.

A Dnipro, il bilancio degli attacchi è drammatico: oltre ai decessi, sono stati registrati numerosi feriti, inclusa una donna incinta. La città ha subito gravi danni; diversi edifici pubblici e privati sono stati colpiti, generando incendi e distruzione.

Mentre il conflitto continua a salire di intensità, cresce la preoccupazione per una possibile escalation nei prossimi giorni. La comunità internazionale è chiamata a riflettere sulla necessità di trovare un accordo di pace duraturo, prima che la situazione degeneri ulteriormente.