Pasquale Concas, il 55enne sardo originario di Villagrande Strisaili e attualmente residente a Tortolì, è stato assolto dall'accusa di omicidio nei confronti dell'avvocata modenese Elena Morandi. La decisione è stata presa dalla Corte d'Assise d'appello, che ha annullato la precedente condanna all'ergastolo.

Il procedimento che ha portato a questa sentenza si è svolto a seguito di un ricorso presentato dalla difesa di Concas. È importante sottolineare che lo stesso Concas è già in carcere per un omicidio avvenuto nel 2018, quando uccise Arietta Mata a Gaggio di Castelfranco, condannato a 24 anni. Inoltre, ha un precedente penale risalente al 1994 per l'omicidio di un'altra donna a Olbia, commesso sempre per rapina.

La pubblica accusa sosteneva che Concas avesse ucciso la Morandi, trovata morta nella sua abitazione a Modena il 29 settembre 2017, al fine di rubarle una somma di denaro e poi incendiare la casa per mascherare il delitto. Tuttavia, il procedimento di appello ha visto la testimonianza di diversi esperti, tra cui un ingegnere specializzato in incendi e un medico legale, che hanno messo in discussione le prove contro di lui.

Dopo un'attenta analisi, la Corte ha accolto parzialmente l'impugnazione della difesa, assolvendo Concas dall'accusa di omicidio e incendio, ritenendo il suo comportamento come un furto in abitazione. La nuova condanna emessa è di un anno e quattro mesi, con 90 giorni di attesa per le motivazioni.

Questa assoluzione ha sollevato un dibattito acceso nel panorama giuridico e sociale, riportando alla luce la questione della giustizia e dei diritti dei condannati. Resta da vedere come questa vicenda influenzerà ulteriormente la percezione della sicurezza e delle indagini sul crimine in Italia.