Dal 2013 al 2017, le diagnosi di cancro al colon precoce sono aumentate in ben 27 paesi, tra cui Stati Uniti, Giappone e Italia, ma anche in nazioni meno sviluppate come Turchia, Ecuador e Cile. Questo tipo di tumore, tradizionalmente associato agli anziani, sta colpendo sempre più persone sotto i 50 anni, sia nei paesi ad alto reddito che in quelli a medio reddito. Un recente studio pubblicato su The Lancet Oncology ha messo in luce questa allarmante tendenza. Hyuna Sung, la principale autrice della ricerca, ha dichiarato che questo fenomeno non è ristretto ai paesi occidentali: "Colpisce anche regioni come quella del Sud America e dell'Asia", ha evidenziato.

La crescente incidenza delle diagnosi può essere attribuita in larga parte al consumo di cibi ultra-processati. Ricerche recenti dimostrano come questi alimenti, caratterizzati da elevate quantità di zuccheri, grassi e oli ma privi di nutrienti essenziali, possano aumentare l'infiammazione e compromettere le difese immunitarie. I paesi più industrializzati e urbanizzati risultano i maggiormente colpiti. Gli autori dello studio notano inoltre che i bambini e gli adolescenti in queste nazioni sono tra i primi a subire gli effetti di diete poco salutari e uno stile di vita sedentario.

A differenza dei giovani, per gli anziani i tassi di cancro al colon stanno invece diminuendo in molte aree del mondo ricco, grazie all'implementazione di screening più diffusi e a un calo del consumo di tabacco. Ma cosa ci riserva il futuro? Le generazioni più giovani sembrano particolarmente vulnerabili a causa di fattori ambientali e stili di vita diversi rispetto ai loro predecessori.

Gli scienziati avvertono che è essenziale migliorare la qualità della dieta, garantire un sonno sufficiente, praticare attività fisica regolarmente e combattere l'inquinamento ambientale. Inoltre, esistono cibi ricchi di omega-3, come il pesce grasso, noci e verdure a foglia verde, che possono contribuire a contrastare l'infiammazione legata al cancro. "Dobbiamo riscoprire stili di vita più salutari, prediligendo cibo fatto in casa, sonno di qualità e sport", concludono i ricercatori. L'adozione di sane abitudini alimentari e di vita potrebbe rivelarsi fondamentale nella lotta contro questa malattia in crescita.