Trump e il ritiro delle truppe Usa dall'Europa: una mossa rischiosa contro la minaccia russa
2025-01-22
Autore: Francesco
L’era Trump torna a scuotere l‘equilibrio geopolitico europeo con la minaccia di ritirare fino a ventimila soldati americani dal continente. Questa decisione, che giunge mentre la Russia continua la sua aggressione verso l’Ucraina, rappresenta una sfida non solo per la NATO, ma anche per la sicurezza dell’intera Europa. Trump punta il dito sui membri dell’alleanza, chiedendo a gran voce un aumento delle spese militari fino al 5% del PIL, sottolineando che gli Stati Uniti non possono continuare a sostenere da soli i costi della sicurezza europea.
Stando a quanto riportato da Ansa, fonti diplomatiche europee confermano che Trump prevede una riduzione del personale militare americano in Europa. Attualmente, l’esercito degli Stati Uniti conta circa 80.000 soldati distribuiti in 31 basi permanenti e 19 siti militari. Di questi, oltre 35.000 si trovano in Germania e più di 12.000 in Italia. Questo taglio rappresenterebbe un pericolo significativo per la difesa collettiva contro le aggressioni russe, come avverte Marco Di Liddo, analista del Cesi (Centro studi internazionali).
Secondo Di Liddo, "le conseguenze di una simile decisione si farebbero sentire in termini operativi e politici. È innegabile che la riduzione di truppe in un periodo di crescente tensione geopolitica possa destabilizzare ulteriormente la situazione in Europa".
A fronte di questa ritirata strategica, Trump ha chiesto ai Paesi europei di contribuire finanziariamente per le truppe americane rimaste, definendo queste forze come un deterrente essenziale. Questo approccio non è altro che un riflesso del cambiamento avvenuto dalla Guerra Fredda, quando gli Usa si impegnavano a mantenere la sicurezza europea senza aspettarsi un compenso monetario.
L'argomento delle spese militari è al centro delle discussioni, con i rappresentanti di vari Paesi che iniziano a rispondere all’appello di Trump. Kaja Kallas, alto rappresentante dell'Estonia, sostiene che l'Unione Europea non sta investendo quanto dovrebbe nella difesa, spendendo in media l’1,9% del PIL, contro il 9% della Russia. Altri Paesi, come la Lituania, stanno già pianificando di aumentare la loro spesa militare al 5-6% nei prossimi anni.
Mentre gli alleati della NATO si preparano per il vertice di giugno, la promessa di Trump di una ristrutturazione delle truppe e dell’impegno economico europeo potrebbe cambiare radicalmente il panorama della sicurezza sul continente. In un mondo sempre più instabile, dove le minacce non mostrano segni di diminuzione, ciò che resta da vedere è se l’Europa sarà in grado di rispondere alla sfida di Trump e se riuscirà a garantire la sua vera indipendenza nella difesa.