“Terrifier 3” e il periodo d'oro dell'horror: perché il terrorizzato pubblico non può resistere!
2024-11-08
Autore: Luca
Giovedì è finalmente arrivato nelle sale italiane il terzo capitolo della popolare saga horror “Terrifier”, e i risultati finanziari sono già da record! Già da alcune settimane, tra i fanatici del genere, si respirava un’aria di attesa, complici la notizia di un divieto per i minori di 18 anni in Francia – una rarità dal 2006 – e l’incredibile successo del film negli Stati Uniti, dove è riuscito a conquistare il titolo di film più visto durante il weekend di apertura dell’11 ottobre, grazie soprattutto al passaparola e all’eco delle sue scene disturbanti e sanguinosissime.
“Terrifier 3” è un’opera che rientra nel sottogenere slasher, caratterizzata da un susseguirsi quasi agghiacciante di violenza e sangue, dove il famigerato Art the Clown, un serial killer mascherato, dà sfogo alla sua furia omicida in modi a dir poco cruenti. Il film non è solo un omaggio ai b-movie degli anni passati, ma è anche un’indagine su quanto il cinema horror riesca a catturare un pubblico sempre più ampio. Con un budget di soli 2 milioni di dollari, ha già incassato oltre 67 milioni, dimostrando che l’horror è un genere che continua a prosperare, in particolar modo in un periodo di ripresa post-pandemia.
Il successo di titoli come “Terrifier 3” evidenzia come i film horror, siano essi ben realizzati o meno, riescano a ottenere guadagni stratosferici: per molti spettatori, il valore artistico è un aspetto secondario rispetto all'emozione pura di una buona paura. Questo, unito al fascino perverso di film volutamente trash come “Cocainorso”, che ha ispirato una serie di imitazioni come “Cocaine Shark” e “Meth Gator”, sta trasformando l'horror in un campo fertile per le idee più bislacche.
Dopo una pausa forzata a causa delle chiusure delle sale, la voglia di tornare al cinema per sperimentare l'emozione collettiva degli horror è più forte che mai. Nonostante l'aumentata concorrenza, l'interesse è tangibile: pellicole come “Smile”, che ha incassato ben 111 milioni di dollari con un budget di 28 milioni, e “Longlegs”, un film indipendente che ha superato i 110 milioni, sono ulteriori prove che il brivido fa sempre presa sul pubblico.
Eppure, l'industria del cinema horror deve affrontare sfide significative, come l’appello dell’ “horror fatigue”, ovvero il rischio di saturazione del mercato, con film che escono continuamente. L’Hollywood Reporter sottolinea che film come “Smile 2” sono arrivati in un mercato saturo, dove il pubblico è sempre più selettivo.
Allo stesso tempo, una nuova ondata di “elevated horror” ha fatto la sua comparsa, portando sul grande schermo opere d'autore che vogliono mescolare terrore e arte. Film come “Hereditary” e “Midsommar” si sono posizionati come pilastri di questo nuovo movimento, dimostrando che la paura rifinita può attrarre ma anche spiazzare.
La Blumhouse, top player del settore, continua a scommettere su storie originali, ma la stessa casa di produzione ammette che il pubblico tende a richiedere film che già conosce, creando una sorta di circolo vizioso. Con oltre 28 nuove pellicole horror previste per il 2024, il futuro del genere appare luminoso, ma sta attendendo il prossimo grande colpo che tornerà a scuotere l’industria cinematografica.
In sintesi, mentre “Terrifier 3” fa il botto al botteghino, il fenomeno horror continua a dimostrarsi irresistibile: una febbre che non sembra voler svanire e che affascina pubblico di tutte le età, nonostante le sfide del mercato. Cosa ci riserverà il prossimo futuro? Restate sintonizzati, perché il terrore è solo all'inizio!