Scienza

Teorie sorprendenti: Siamo realmente all'interno di un buco nero?

2025-03-22

Autore: Luca

Una domanda affascinante e provocatoria che pare estrapolata da un film di fantascienza: e se il nostro intero universo fosse effettivamente racchiuso all'interno di un buco nero? Questa teoria, sebbene estrema, ha ricevuto nuovo slancio grazie alle recenti scoperte effettuate dal James Webb Space Telescope (JWST). Mentre scrutavano le profondità dell'universo primordiale, un gruppo di scienziati ha fatto una scoperta inaspettata: la grande maggioranza delle galassie remote che hanno osservato ruota nella stessa direzione.

Questa sorprendente scoperta, se confermata, contesterebbe uno dei principi fondamentali della cosmologia, quello secondo cui, su larga scala, l'universo dovrebbe apparire omogeneo e privo di direzioni privilegiate. I risultati hanno alimentato ipotesi audaci. Una delle più intriganti suggerisce che questo ordine cosmico potrebbe essere il risultato di un universo originatosi in rotazione, ipotesi che si allinea con l'idea che ci troviamo all'interno di un colossale buco nero.

Il nuovo studio

La suggestione proviene da un team della Kansas State University, guidato dal ricercatore Lior Shamir, i cui risultati sono stati pubblicati su Oxford Academic. Utilizzando le immagini ad altissima risoluzione del JWST, i ricercatori hanno analizzato 263 galassie risalenti all'epoca subito dopo il Big Bang. La loro missione sembrava semplice: determinare se le galassie ruotassero in modo casuale o seguendo uno schema specifico.

Secondo la teoria cosmologica più accettata, ci si sarebbe aspettati di osservare una distribuzione uniforme tra galassie che ruotano in senso orario e quelle in senso antiorario, poiché l'universo, alle macro scale, dovrebbe essere isotropo, cioè soggetto all'assenza di preferenze direzionali. Tuttavia, i dati hanno raccontato un'altra realtà: oltre il 60% delle galassie esaminate presentava una rotazione comune, un'anomalia talmente significativa che, come hanno notato gli stessi autori, "basta un'occhiata perrendersene conto, non serve essere astrofisici".

La teoria del buco nero

Entra in gioco a questo punto una delle spiegazioni più affascinanti: la cosiddetta teoria della cosmologia dei buchi neri. Secondo questa visione, l'universo non si sarebbe generato dal nulla durante il Big Bang, ma potrebbe essere il risultato del collasso di una stella in un altro universo, dando così origine a un buco nero. Se stessimo davvero vivendo all'interno di un buco nero, la struttura dello spazio-tempo sarebbe totalmente differente, e la rotazione uniforme delle galassie sarebbe una sua traccia.

I buchi neri non sono entità statiche; essi ruotano e trascinano con sé tutto ciò che si trova oltre il loro orizzonte degli eventi. Se il nostro universo avesse ricevuto quella rotazione originaria, ecco spiegata l'asincronia osservata nelle direzioni delle galassie. Questa teoria, se trovasse conferma, potrebbe ribaltare la nostra comprensione del cosmo, suggerendo che il Big Bang non rappresentasse l'inizio assoluto di tutto, ma piuttosto l'ingresso in un nuovo universo derivante da un evento cosmico molto più grande.

Un nuovo paradigma per l'Universo

Se questa proposta venisse convalidata, numerose certezze su cui poggia la cosmologia moderna sarebbero messe in discussione. L'idea di un universo nato con una direzione privilegiata indicherebbe l'esistenza di una sorta di "asse cosmico" che orienta tutto ciò che osserviamo, dalle galassie ai flussi di materia. E non è finita qui: se fossimo dentro un buco nero, alcune delle anomalie più sconcertanti che ci sfidano oggi, come le discrepanze nella misura della velocità di espansione dell'universo o l'esistenza di galassie troppo grandi e mature rispetto alla loro età, potrebbero trovare finalmente una spiegazione.

Queste scoperte ci invitano a ripensare non solo la struttura dell'universo, ma anche il nostro posto al suo interno. Siamo davvero preparati ad affrontare tali rivelazioni? Il futuro della cosmologia potrebbe riservarci sorprese inimmaginabili.