Svezia, 26 mar. - In un clima di crescente insoddisfazione da parte dei consumatori, la Svezia sta vivendo una settimana di boicottaggio dei supermercati. L'iniziativa nasce dalla necessità di protestare contro l'aumento vertiginoso dei prezzi dei generi alimentari, che ha costretto molte famiglie a rivedere le proprie spese quotidiane. Secondo un rapporto recente, l'inflazione dei beni alimentari ha raggiunto livelli record, penalizzando in modo particolare i cittadini più vulnerabili.

I gruppi dei consumatori, uniti in questo movimento, esortano tutti a non fare acquisti nei supermercati durante questa settimana, sperando di esercitare pressione sulle catene di distribuzione affinché riducano i prezzi. Il boicottaggio ha guadagnato sostegno sui social media, con l'hashtag #BoicottaggioSupermercati che è diventato virale, mobilitando centinaia di migliaia di persone in tutto il paese.

L'agenzia per la protezione dei consumatori svedese ha avvertito che l'aumento dei prezzi è stato influenzato da vari fattori, tra cui le crisi globali e i costi energetici. Tuttavia, le associazioni dei consumatori accusano i supermercati di non giustificare appieno tali incrementi e di praticare un comportamento monopolistico, approfittando della situazione.

Questa protesta segue una serie di manifestazioni in altre città europee, dove i cittadini hanno chiesto un intervento del governo per controllare i prezzi e sostenere le famiglie in difficoltà. Tra le proposte ci sono misure per garantire un accesso più equo al cibo e l'introduzione di tasse sui profitti eccessivi delle catene alimentari.

Il governo svedese, da parte sua, ha promesso di esaminare la questione e ha avviato un'indagine per comprendere le dinamiche dei prezzi sul mercato alimentare. Analisti e politici avvertono che, sebbene il boicottaggio possa portare visibilità al problema, sarà cruciale trovare soluzioni a lungo termine che garantiscano un sistema alimentare sostenibile e accessibile a tutti.