
Svelato il mistero delle microplastiche nei chewing gum: Cosa devi sapere!
2025-03-28
Autore: Chiara
Negli ultimi giorni, un’inquietante ricerca sulle microplastiche contenute nei chewing gum ha catturato l'attenzione dei media con titoli allarmanti come «Chewing gum, allerta microplastiche: migliaia di particelle rilasciate in bocca». Questo studio ha fatto riemergere un problema noto da vent’anni: la proliferazione di microplastiche nel nostro ambiente e nel nostro corpo. Ma c'è davvero motivo di smettere di masticare gomme? Scopriamolo insieme.
La ricerca è stata presentata di recente durante la conferenza annuale dell'American Chemical Society (ACS), che ha visto la partecipazione di oltre 12.000 presentazioni in vari campi della chimica. Tuttavia, è fondamentale chiarire che questo studio non è ancora stato sottoposto a revisione da parte di esperti del settore, un passo fondamentale per validare i risultati.
Gli scienziati hanno analizzato dieci diversi tipi di chewing gum, dividendo i campioni in gomme naturali (come il chicle) e gomme sintetiche, prodotte attraverso processi simili a quelli utilizzati per creare la plastica. Sono stati effettuati test su una sola persona che ha masticato ciascun tipo di gomma per quattro minuti, con campionamenti di saliva ogni 30 secondi.
I risultati sono allarmanti: in media, si sono riscontrate circa 100 particelle di microplastiche per ogni grammo di gomma, con alcuni campioni che superavano le 600 particelle. Considerando che una gomma pesa tra i 2 e i 6 grammi, una gomma potrebbe rilasciare fino a 3.000 particelle di plastica. Se si masticano circa 160 gomme all'anno, si potrebbe ingerire oltre 30.000 microplastiche!
Il team di ricerca ha focalizzato l’attenzione su particelle di almeno 20 micrometri, ma non esclude che dimensioni ancora più piccole possano essere state presenti. La definizione di microplastiche include particelle più piccole di 5 millimetri, con le nanoparticelle che misurano meno di 0,001 millimetri, un’area di studio complessa e poco esplorata.
Le microplastiche sono un problema globale. Ogni anno, si stima che fino a 40 milioni di tonnellate di microplastiche finiscano nell’ambiente, con un impatto su circa 1.300 specie di flora e fauna. Tra i danni riscontrati c’è il blocco dell’assimilazione dei nutrienti, evidenziato in molte specie, compresi gli esseri umani, anche se gli effetti sulle loro salute rimangono incerti.
Quando parliamo di microplastiche nel chewing gum, l’idea non è nuova, ma la difficoltà risiede nella quantificazione e nella comprensione del problema. Curiosamente, l’analisi ha rilevato microplastiche sia nelle gomme naturali che in quelle sintetiche, suggerendo che possano entrare nei prodotti per contaminazione durante la produzione o l’analisi.
Questo studio è destinato a essere sottoposto a revisione da parte di altri esperti, ma suggerisce che l’argomento delle microplastiche è più complesso di quanto possa apparire inizialmente. In conclusione, mentre la ricerca continua a esplorare la presenza di microplastiche nei nostri quotidiani chewing gum, è saggio restare informati e critici, mantenendo una prospettiva cauta sulle conclusioni preliminari.