Nel mondo, ci sono 5,4 milioni di persone affette da sindrome di Down, mentre in Italia il numero si aggira intorno a 38.000.

Grazie ai progressi della ricerca scientifica e all'elevata qualità dell’assistenza sanitaria, l'aspettativa di vita è aumentata notevolmente.

Attualmente, numerosi studi clinici sono in corso con l’obiettivo di migliorare le capacità di apprendimento delle persone con questa sindrome.

In un’intervista esclusiva con Eugenio Barone, ricercatore presso l’Università La Sapienza di Roma, emergono nuove strategie che possono trasformare il panorama dell'inclusione sociale.

Barone sottolinea l'importanza di programmi educativi personalizzati e il coinvolgimento della comunità nel supporto a questi individui.

La sindrome di Down non definisce una persona: le opportunità di integrazione e partecipazione attiva nella società sono fondamentali per favorire un futuro migliore.

Le ricerche attuali non si limitano solo alle dimensioni mediche; esplorano anche le sfide psicologiche e sociali che caratterizzano la vita quotidiana, cercando soluzioni innovative per superarle.