Scossa nel progetto Neom: si dimette il capo, cosa significa per il futuro della gigantesca città nel deserto?
2024-11-13
Autore: Maria
Nella sfera del megaprogetto Neom, un'improvvisa scossa si è verificata con le dimissioni di Nadhmi al-Nasr, il responsabile di questa ambiziosa "città futuristica" in costruzione in Arabia Saudita per volere del principe Mohammed bin Salman.
Al suo posto, è stato nominato Aiman al-Mudaifer, un esperto manager del fondo sovrano saudita, che gestisce i proventi derivanti dalla vendita di petrolio e finanzia gran parte dell'iniziativa. Al-Nasr aveva preso le redini del progetto nel 2018, ma le ragioni della sua partenza rimangono avvolte nel mistero.
Non è la prima volta che il team di gestione subisce cambiamenti: anche Wayne Borg, a capo del comparto media, e Antoni Vives, responsabile di The Line, lunghe 170 chilometri, avevano lasciato il loro ruolo in precedenza.
Annunciato nel 2017, il progetto Neom mirava a realizzare la "smart city" più grande del mondo, concepita per ospitare nove milioni di abitanti una volta completata. Questo ambizioso piano, secondo il principe saudita, avrebbe dovuto attirare investimenti significativi e ridurre la dipendenza dell'economia saudita dal petrolio.
Tuttavia, il progetto ha affrontato innumerevoli ritardi e costi enormi, ben oltre le aspettative della monarchia saudita.
Ma cosa significa questo cambio di leadership per il futuro di Neom? Gli esperti avvertono che una direzione instabile potrebbe ritardare ulteriormente il progetto.
Alcuni analisti suggeriscono che la dimissione di al-Nasr potrebbe essere il sintomo di problemi interni e di pressioni crescenti riguardo ai costi e alla consegna.
Con grandi aspettative poste su Neom come simbolo del futuro saudita, la comunità internazionale osserva con attenzione gli sviluppi, chiedendosi se questo colosso nel deserto sarà mai realizzato o se rimarrà solo un miraggio.